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- Redazione TORO NEWS
Si è svolta oggi - venerdì 1 agosto - la prima conferenza stampa di Marco Baroni come nuovo allenatore del Torino e al suo fianco era presente anche il presidente Urbano Cairo che ha rilasciato alcune dichiarazioni. Di seguito tutte le parole del patron granata e le risposte alle domande dei giornalisti presenti nella sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino.
Tra poco lei festeggia i vent’anni alla presidenza. Ultimamente ha sempre smentito ogni ipotesi di cessione. Cosa pensa di questo?“Ho una grande responsabilità nei confronti dei tifosi. Ad oggi nessuno mi ha fatto offerte. Vado avanti con tutta la determinazione che serve. Quello che conta è continuare ad impegnarmi, investendo, facendo tutto quello che serve per migliorare la squadra e la società. Non devo rimanere a vita al Toro. Nel momento in cui arrivasse qualcuno con intenzioni serie, è importante capire che tipo di persona è, perché molte volte si sono viste squadre molto importanti, con blasone, essere cedute a soggetti che le hanno fatte finire in condizioni molto negative. Se si guarda alla classifica di venti anni fa, si nota che tra le prime 5-6 c’erano squadre in condizioni ben diverse da oggi. Io ho preso un Torino fallito, che negli ultimi tredici anni è al nono posto per punti fatti. Non sarà quello che desidera un tifoso che vuole vincere e andare in Europa. Però è qualcosa di meglio rispetto alla situazione pre-esistente. Tutto è ovviamente migliorabile. Il Filadelfia prima non c’era e oggi c’è. L’11 agosto le chiavi del Robaldo saranno consegnate al settore giovanile per gli allenamenti fino all’Under 16, a fine dicembre-gennaio sarà pronta la palazzina di 2500 metri quadri che sarà un bellissimo centro con spogliatoi, ristoranti, sale riunioni, uffici, sale conferenze e quant’altro. Abbiamo un settore giovanile che ha sfornato giocatori e vinto titoli, oltre a tante altre cose positive che i tifosi apprezzano. Poi c’è chi vuole di più, ma anche io voglio di più, non mi accontento, non lo faccio in nessuna delle mie attività. Non lo faccio nemmeno al Toro. Certo, gli anni del Covid ci hanno fatto perdere 60 milioni. Il calcio in Italia ha perso oltre un miliardo e 400 milioni sia nel 2020 sia nel 2021, senza avere una lira di aiuto da parte dello Stato, perché sono mancati incassi dal botteghino e un apporto delle sponsorizzazioni che si era molto ridotto. Sicuramente è stata una cosa molto pesante. Siamo ripartiti e nel triennio con Juric abbiamo fatto buone cose, non quello che avremmo voluto, ma negli ultimi due di Juric, tutti e due gli anni siamo stati in ballo per l’Europa sino all’ultima giornata: nella penultima perdemmo qui con l’Inter e l’anno dopo arrivammo noni davanti al Napoli e poi la Fiorentina non vinse la Conference League o altrimenti avremmo avuto l’accesso anche noi. Nel 2021 eravamo anche alla fine di un ciclo, quando arrivammo 17esimi e ci salvammo nella penultima a Roma con la Lazio. Poi abbiamo ripreso un cammino positivo anche se sicuramente migliorabile”.
Avete rinnovato il contratto a Zapata quando altri non l'avrebbero fatto, perché?"Con noi e prima di noi ha dimostrato di avere delle qualità incredibili. È un calciatore di assoluto livello, un ragazzo - anche se ha 34 anni e dei figli - di grande spessore, un grande leader per la squadra. Quando si è fatto male, abbiamo pensato con lui e il suo agente di allungargli il contratto per dargli un segnale di incoraggiamento. Non ne ha bisogno, ma tutto fa, e chiaramente lui ha molto apprezzato".
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