Fiorentina-Torino, perché sì e perché no: viola in caduta, granata in risalita

Domenica alle ore 12.30 il Torino sfiderà allo stadio "Franchi" di Firenze una Fiorentina in un cattivo momento. Come di consueto, su Toro News proponiamo tre ragioni per cui il mondo granata può dirsi ottimista in vista della sfida di campionato e tre ragioni per cui invece non può filtrare tutta questa fiducia. Torna il nostro classico appuntamento con il perché sì e il perché no. Karol Linetty a Firenze non ci sarà per squalifica, Ivan Ilic non ci sarà per infortunio. Dunque, sono al momento arruolabili per il centrocampo granata di Paolo Vanoli solamente Samuele Ricci e Adrien Tameze con l'aggiunta di Gvidas Gineitis, che si spera di recuperare in extremis. Le poche alternative in mediana rappresenteranno un limite per il Torino. Un pezzo forte della Fiorentina 2024/2025 è Moise Kean, il colpo estivo che più sta rendendo sulle rive dell'Arno. Il perno dell'attacco gigliato è indubbiamente lui. L'ex Juventus ha fin qui messo a segno 11 gol in 18 gare di Serie A, un ottimo bottino, che ha permesso alla Fiorentina di volare nella prima parte di stagione. Dopo l'uscita di scena di Duvan Zapata, il Torino non ha più trovato un attaccante in grado di tenere certe medie. Alle volte bisogna anche attaccarsi ai numeri che esulano un po' dagli aspetti tecnici, è il caso dell'arbitro. Livio Marinelli, fischietto della sezione di Tivoli e maresciallo dell'esercito italiano, ha già diretto i granata cinque volte, di cui l'ultima nel pareggio a Genova del 7 dicembre. Il match contro i rossoblù è terminato 0-0. Durante la scorsa stagione il Torino lo ha incontrato nell'affermazione casalinga contro l'Empoli e poi a Verona, nella vittoria granata in rimonta firmata Pellegri e Savva. Due anni fa avvenne la prima designazione con i granata: il successo per 4-0 proprio contro la Fiorentina. Solo vittorie e un pareggio dunque con Marinelli. L'ultimo successo della Fiorentina in campionato è datato 8 dicembre (contro il Cagliari). Dopodiché sono arrivate quattro sconfitte (Bologna, Udinese, Napoli e Monza) e un pareggio (Juventus). I toscani tra le mura amiche hanno però trovato tre vittorie di lusso contro Lazio, Milan e Roma a inizio campionato. Il neo più grande probabilmente rimane l'uscita dalla Coppa Italia di inizio dicembre dopo la sconfitta ai rigori contro i cugini dell'Empoli. Nelle ultime quattro gare di campionato (Bologna, Udinese, Parma e Juventus), Vanoli ha lasciato Guillermo Maripan in campo per tutti i 90' minuti, non rinunciando mai all'ex Monaco. Nelle precedenti cinque giornate, invece, il tecnico del Torino lo aveva sempre relegato alla panchina senza concedergli nemmeno un minuto ma ora il vento è cambiato. Maripan, grazie al cambio modulo e con il passaggio alla difesa a 4, sta finalmente dimostrando le sue doti. E' iniziato un nuovo capitolo dell'avventura del classe '94 in granata, soprattutto dopo le incertezze iniziali come l'evitabile cartellino rosso preso a San Siro contro l'Inter oppure il grave errore di lettura proprio contro la Fiorentina all'andata che ha confezionato il gol da tre punti di Kean. Può essere un'arma in più del Toro, anche perché la sua crescita ha permesso a Vanoli di abbandonare definitivamente la difesa a tre. Il Torino sembra essere in crescita, però il periodo è ancora di convalescenza e pieno di interrogativi, come la poca reattività sotto porta e la percentuale bassissima di vittorie. Nelle ultime 5 partite il Torino ha conquistato 6 punti perdendo solo la partita contro il Bologna. Quattro risultati utili su cinque non sono sinonimo di salute, ma sono comunque un passo aventi rispetto alla precedente situazione che i granata hanno vissuto tra ottobre e novembre. In altre parole, sono solo un piccolo spiraglio di luce.