Le pagelle di Torino-Empoli 0-0: Falque e Martinez restano al palo

Termina Torino-Empoli ed è, come sempre, il momento delle pagelle ai granata. Occasione persa per il Torino, che resta a secco e si deve accontentare di uno 0-0 che, visto il ciclo di fuoco che arriverà tra settembre e ottobre, non serve a molto. Primo tempo volitivo, con qualche buona occasione creata, ripresa nè carne nè pesce: è mancata la giocata in grado di scardinare una difesa empolese sempre sull'attenti. Tra i singoli, sono più le delusioni che le note positive. Tra le prime, Iago Falque e Martinez, che non trovano nè spazio nè giocate. Boyè si batte bene nel primo tempo, andando vicino al gol, ma nella ripresa si spegne col passare dei minuti. Hart risponde bene nella ripresa ai (pochi) assalti empolesi. Buona HART 6: sono ben pochi i brividi della sua prima uscita al "Grande Torino", almeno fino a ripresa inoltrata, quando deve opporsi - senza la necessità di compiere miracoli - prima a Saponara e poi a Laurini. Trema invece quando Gilardino lo salta, riuscendo però a rimediare in seconda battuta. Da segnalare una bella uscita bassa su Saponara nella ripresa. Per il resto, svolge bene l'ordinaria amministrazione. DE SILVESTRI 5.5: nel primo tempo prende un colpo alla testa che lo costringe a rientrare in campo bendato. Difensivamente non trema, in fase offensiva però c'è poco. Ha corsa, fisico e birra nelle gambe, ma non ha ancora trovato il modo di metterle a disposizione della squadra per quelle che sono le sue potenzialità. BOVO 6 : parte prendendo un tunnel da Saponara, si ristabilisce poi, tenendo a bada un Gilardino che in questo stadio negli anni passati ha dato parecchio fastidio al Torino. Soffre solo di rado nella ripresa: prova anche a farsi sentire in area avversaria, sulle palle inattive, con esiti rivedibili. CASTAN 6: primo tempo indolore, trema a tratti nella ripresa, quando dalla parte sinistra l'Empoli prova a rendersi pericoloso. Mantiene alta la concentrazione, comunque, e porta a casa la sufficienza. MOLINARO 6: parte cauto, badando più a non prendere infilate da Tello e Saponara piuttosto che a spingere. Si fa ammonire per un battibecco con il colombiano di proprietà Juve: poi, poco dopo la mezzora, alza bandiera bianca per un infortunio al ginocchio (32' BARRECA 6: è l'esordio in Serie A per il ragazzo scuola Toro: la Maratona non vedeva l'ora di poter vedere in campo un prodotto del vivaio e gli riserva ovazioni ad ogni tocco di palla. Si presenta con una sovrapposizione puntuale seguita da un buon cross per Boyè. Nella ripresa trova poche volte il tempo dell'inserimento, dietro deve impegnarsi per mantenere la guardia alta ma tutto sommato non sfigura). ACQUAH 5.5: rilanciato titolare, è volitivo e un po' arruffone come spesso gli succede. Al 28' però da solo sfonda la difesa empolese e, dopo aver triangolato con Falque, mette di poco a lato di testa, creando la miglior occasione del primo tempo. E' l'unico sprazzo offensivo degno di nota, perchè nella ripresa tampona ma difetta quando è il momento di supportare una manovra offensiva che avrebbe bisogno di colpi risolutivi. VALDIFIORI 5.5: parte in sordina, con la comprensibile preoccupazione di non farsi prendere alle spalle da Saponara, trequartista puro come ormai ce ne sono pochi. In fase difensiva, in effetti, dà un buon contributo, tra palle intercettate e recuperi. Sostanza, ma poche giocate illuminanti, quelle che ci si aspetterebbe da lui: l'impressione è che debba ancora sintonizzarsi sulla stessa linea d'onda dei compagni. OBI 6.5: suo il primo tiro in porta del match: sinistro angolato che mette i brividi a Skorupski. E' sempre presente e nel vivo del gioco, dando un contributo migliore rispetto alle ultime uscite. Contributo in termini di corsa e recupero palloni positivo: dopotutto, è ciò che gli viene richiesto viste le sue caratteristiche. Esce per far posto alla qualità di Baselli (72' BASELLI 5.5: entra quando servono giocate, avrebbe una palla buona per puntare la porta ma si allunga malamente la sfera, e per il resto è ingabbiato dall'Empoli con facilità. Decisamente rimandato) FALQUE 5.5: senza Belotti e Ljajic è a lui che Miha chiede i colpi risolutivi, ma questi gli restano in canna: non una giornata positiva per l'attaccante spagnolo, che non trova la lucidità mentale e i colpi per fare la differenza. Un assist potenzialmente buono per Acquah nel primo tempo e poco più. Nella ripresa prova a rendersi protagonista in ripartenza, senza successo. Passo indietro rispetto a Bergamo. (65' ZAPPACOSTA 6: entra con una voglia pazzesca e, complici le assenze nel reparto offensivo, in un ruolo non suo, quello dell'esterno offensivo: cerca di scatenare la sua corsa provando diversi traversoni, risultando persino il granata più pericoloso. In fase offensiva non è Bruno Peres e si sapeva, ma l'approccio è positivo) BOYE' 6: può fare la prima punta perchè dal punto di vista fisico è ampiamente all'altezza. Tecnicamente le qualità ci sono e si sapeva, invece manca ancora il killer instinct del bomber di razza: nel primo tempo ha un paio di palloni buoni ma manca la mira. Col passare dei minuti, cala alla distanza: Bellusci e il subentrato Barba gli prendono le misure e riescono a limitarlo nonostante i suoi incessanti movimenti. Si spegne completamente nella parte finale di gara; la sufficienza piena è la media tra primo e secondo tempo e tiene conto del fatto che si trattava della prima da titolare in un ruolo in cui finora non era stato impiegato. MARTINEZ 5.5: il venezuelano cerca le sensazioni che lo avevano portato a un'ottima prestazione contro il Bologna su questo stesso campo, ma fa fatica a ritrovarle. Sempre controllato almeno da due uomini, poche volte trova lo spazio per scatenarsi in velocità, e l'unica volta che arriva al tiro nel primo tempo spara un colpo potente ma impreciso. LOMBARDO 5.5: il Toro fa piuttosto bene nel primo tempo almeno a livello di occasioni create, e troppo poco nella ripresa, quando era atteso il cambio di marcia per vincere la partita. Le assenze di Belotti e Ljajic pesano, e sono due giocatori difficilmente sostituibili, su questo non c'è dubbio. Davanti in campo va chi c'è, a centrocampo la scelta di far partire titolari Acquah e Obi alla lunga fa pagare dazio dal punto di vista della qualità delle giocate offensive. Contro squadre accorte e raccolte in pochi metri, occorrerà lavorare per trovare le contromisure giuste che non siano le verticalizzazioni immediate.