Mazzarri pre Torino-Sampdoria. “Loro puntano alla Champions”. E su Falque e Zaza…

Tutto pronto nella sala stampa dello Stadio Grande Torino, dove Walter Mazzarri alle 17.30 presenterà la gara di domani. I granata ospiteranno la Sampdoria di Marco Giampaolo, a quota quarantacinque punti in classifica proprio come il Toro: fischio d'inizio alle 21. Si attende l'arrivo del tecnico Il tecnico è arrivato. Via alle domande. Che Sampdoria si aspetta? La vittoria contro il Milan avrà regalato autostima e Giampaolo ha parlato di obiettivo Champions. "E' un avversario forte. Visto che si parla di Champions ed Europa League, vorrei dire che loro a gennaio hanno preso giocatori come Gabbiadini e Sau, hanno fatto un mercato importante anche in estate, Giampaolo è lì da tre anni. Quindi credo puntino alla Champions. Sono forti, col Sassuolo e col Milan hanno fatto molto bene. Ma siamo tosti anche noi, cercheremo di fare quello che spesso siamo riusciti a fare, ovvero impedirgli di giocare come vogliono, e al contempo di provare a proporre calcio". Il tecnico, alquanto piccato, continua a fare riferimento alle parole in conferenza di Marco Giampaolo: Lei è sempre stato bravo a centrare gli obiettivi. Quale è la cosa che può fare la differenza in questo momento? Chi perde domani, ad esempio, non può più sperare di agganciare la Champions, ad esempio. "Se non vengo tirato in ballo non faccio mai paragoni con gli altri. Mi piacerebbe che tutti guardassero a casa propria. Però quando vengo toccato, metto i puntini sulle i. La Sampdoria ha un allenatore lì da tempo, hanno giocatori importanti, non sono certo inferiori a noi. Se poi si parla di noi, mi ricordo che quando l'anno scorso sono arrivato, quando facemmo qualche risultato storto eravamo praticamente fuori da ogni tipo di corsa. Oggi invece siamo ancora a lottare. Il vero ciclo è iniziato il primo giorno di ritiro di quest'anno. Per me si stanno facendo cose ottime, sopra ogni aspettative. Ma non lo voglio dire, io ora devo pensare a tirare fuori tutto dai miei giocatori. Per me queste sono davvero nove finali. Dobbiamo non accontentarsi mai, fare la corsa su noi stessi. Bisogna sempre avere non obiettivi precisi, ma pensare una partita alla volta, anche perchè le partite spesso sono decise dagli episodi. In generale, nella mia carriera, poche volte le squadre hanno reso meno delle aspettative, anzi, spesso molto di più". La Sampdoria ha avuto qualche ora di riposo in più. "Conta tanto. Grazie per la domanda, lo dite voi altrimenti passo per uno che si lamenta. Ma in questo periodo dell'anno anche 15-16 ore di riposo in più contano tanto. Per me non doveva essere così, ma ormai ci siamo". Il ricordo dell'andata influisce? "No, ogni periodo fa storia a sè, magari loro a quel tempo erano in un periodo di forma molto diverso da oggi. In questo campionato si va molto a momenti. Non facciamo raffronti, quella di domani è una partita a sè stante". Sulla perdita di Falque? (Lo spagnolo è vittima di un infortunio al collaterale mediale del ginocchio sinistro) "E' molto importante. Speriamo di recuperarlo per la fine dell'anno. Per le qualità che ha per noi è molto importante, specie in primavera. Ha delle caratteristiche tali (è rapido e svelto) che, quando fa più caldo, diventa ancora più determinante". L'infortunio di Falque responsabilizza Zaza? "Responsabilizza lui come Parigini o Berenguer. Chi gioca deve dimostrare. Tutta la rosa è responsabilizzata. L'importante è che la squadra faccia le cose bene, che tutti corrano, che si diano una mano, che quando si perde una palla si rincorra l'avversario. Bisogna incarnare lo spirito del Toro, non mollare mai. Questa cosa si deve vedere sempre e non a fasi alterne, non mi piace che questo lo facciano vedere alcuni giocatori sì e altri no". Escludere Zaza per domani sarebbe un brutto colpo dal punto di vista mentale per lui, dopo la brutta prova di Firenze? "Io direi che, come ho sempre fatto, ha più chance di giocare chi fa bene. E' toccato un po' tutti, a Meitè, a Baselli, ad altri. L'allenatore fa le scelte e bisogna rispettarle. Chi va in campo deve dare tutto, rincorrere l'avversario quando si perde palla, ad esempio. La filosofia è questa e se si continua in questo modo con coerenza, alla fine i risultati arrivano". Cosa si può dire del confronto Belotti-Quagliarella? "Sono tutti e due fortissimi. Io sono molto affezionato anche a Quagliarella, è un grande attaccante e bravissimo ragazzo. Quando venne fuori la storia dello stalker, di cui io non ero a conoscenza, mi emozionai molto. Lui e Andrea sono attaccanti di diversa età, Fabio è a fine carriera, Andrea è all'inizio, ha il futuro davanti a sè, e poi hanno caratteristiche differenti". Si aspetta una particolare spinta del pubblico domani? "Vorrei che il fattore campo si sentisse, come si sente a Genova. E sentire tifo caloroso non solo dalla curva che è sempre fantastica ma da tutto lo stadio. Anche a Firenze devo dire che chi è venuto si è fatto sentire molto". E dalla squadra si aspetta delle risposte sul piano del carattere? "Dobbiamo continuare il percorso di crescita. Si è fatto bene a livello di mercato, quest'anno, ma ricordiamoci che sono arrivati anche giovani con poca esperienza in A come Aina, che era reduce dalla Serie B inglese. E quindi per questo abbiamo buttato via qualche punto. Sono cose fisiologiche, che ci possono stare. Poi ci sono stati errori di altro tipo, di cui ormai si parla poco, ma che ci hanno portati via dei punti. Contando tutto questo, siamo in linea di massima soddisfatti di quanto fatto". Quanti dubbi ha per domani? "Domani faremo la rifinitura, farò le ultime scelte". Sulla partita contro la Fiorentina: è mancata la voglia di fare il risultato nel secondo tempo? "Per come la vedo io, bisogna sempre provare a vincere. Io volevo i tre punti e, per me, si poteva fare meglio. Però guardandola a mente fredda, non è che sia stata una partita disastrosa. Dopo l'avvio faticoso, in cui ha inciso la mancanza di Nkoulou, nel secondo tempo poi abbiamo fatto il 57% di possesso palla. E ricordiamoci che a Firenze hanno fatto tutti fatica. Non è certo un campo facile. Bisogna sempre tenere conto degli avversari, altrimenti poi si perde di vista la realtà". E per quanto riguarda quell'approccio faticoso? "I primi dieci minuti in quel modo li abbiamo fatti così anche all'andata con la Fiorentina. Era da tanto che non partivamo così male. Eravamo un po' in barca. Forse i giocatori avevano il sole in faccia, non lo so, non dico altro altrimenti sembro che cerchi alibi. Però forse, un po' per il peso della partita, un po' per il caldo, ci siamo un po' spaventati. Poi però ci siamo ripresi, abbiamo pareggiato, e probabilmente avremmo potuto poi segnare ancora". Il tecnico poi prende posizione su un tema caldo delle ultime ore. Sul derby il 4 maggio? Il presidente Cairo si è espresso sulla necessità di trovare un'altra collocazione per il match. "Sono d'accordo col presidente. Bisogna spostare la data, per poter celebrare al meglio la nostra storia. Con il presidente siamo in sintonia su tutto, figuriamoci su questo". Termina qui la conferenza stampa.