La parola chiave della vittoria del Torino a Reggio Emilia di fronte a 1200 tifosi granata è stata logica. Sì, proprio la logica dimostrata da Marco Baroni nella lettura della partita. Ne serviva di logica al Torino dopo una quindicina di giornate sulle montagne russe tra cambi di modulo repentini, scelte iniziali discutibili e sostituzioni ancor più cervellotiche. Al Mapei Stadium Baroni ha confermato che in alcuni reparti la coperta non è corta, le scelte possono essere compiute sia dall'inizio sia a gara in corso e dalla panchina si può incidere. Lo avevamo già evidenziato dopo la vittoria casalinga contro la Cremonese, lo ribadiamo dopo il successo di rigore contro il Sassuolo. Baroni ha messo del suo nel pasticciare ancor più nei primi quattro mesi della stagione granata, tuttavia l'insegnamento che proviene dalle ultime due settimane è che più sei logico più ottieni. Al termine della vittoria contro il Napoli (parliamo del 18 ottobre) avevamo sostenuto che il Torino di Baroni poteva essere entrato in un'altra dimensione, il che è stato naturalmente smentito dai fatti e anche dalle stesse decisioni prese nelle giornate successive dal tecnico ex Lazio. Le due affermazioni contro Cremonese e Sassuolo hanno reso giustizia ad alcuni capisaldi che si sostengono da tempo: Maripan è indispensabile (a inizio stagione era visto come riserva), Vlasic deve giocare mezz'ala (non sotto punta o in altre zone del campo), le due punte garantiscono quello di cui ha bisogno il Torino, ovvero profondità e occupazione dell'area di rigore. Pochi concetti, chiari, da coltivare e da portare avanti. Fin qui si è proceduto a strappi, ora forse si sta accelerando nella via più logica possibile.

Il Tema
Baroni, a Reggio Emilia la conferma che spesso con la logica nel calcio si vince
Le cinque sostituzioni seguono la logica: ottima lettura di Baroni
—La gestione dei novanta minuti da parte di Baroni è stata anch'essa logica. Tutte le sostituzioni sono andate nella via di non stravolgere il Torino ma di puntellarlo per cercare di vincere. I granata hanno approcciato meglio la partita, non hanno trovato la giocata vincente e sono andati all'intervallo sullo 0 a 0. Nella ripresa Baroni ha tolto Zapata (naturalmente stanco e non ancora in grado di sobbarcarsi 90 minuti) inserendo Simeone. Aver tre attaccanti a disposizione come il colombiano, l'argentino e Adams alla lunga può davvero spostare gli equilibri e non a caso Simeone da subentrato ha guadagnato rigore. Baroni ha anche inserito Ilic in mediana al posto di Gineitis per aumentare la qualità tecnica in una partita incerta e sul filo dell'equilibrio. Poi, nel finale ha messo Ngonge seconda punta alle spalle di Simeone al posto di Adams e negli ultimi minuti ha spezzettato il gioco con gli ingressi di Casadei e Biraghi (saggio inserire l'ex Viola al posto di Sazanov). Insomma, nulla da eccepire. Non è stato inventato niente ma il segreto probabilmente sta proprio qui: andare dietro alla logica, quella mancata per larghi tratti della stagione, e non soltanto per colpa degli interpreti in campo.
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