La cessione di Bellanova episodio scatenante
—I ventimila tifosi scesi ieri in strada confermano dunque un malcontento sempre più evidente nei confronti della presidenza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la cessione di Bellanova, che ha dato il via ad una serie di contestazioni che mai si erano viste negli ultimi anni. Ad agosto oltre 5 mila tifosi avevano marciato dal Filadelfia allo stadio per contestare la società. In occasione della gara contro il Monza i gruppi organizzati delle due curve hanno disertato i primi quarantacinque minuti e a dicembre, in occasione della sconfitta con il Bologna, gli stessi tifosi hanno contestato fuori dalla tribuna, costringendo Cairo a lasciare lo stadio con un percorso alternativo.
Il verdetto: frattura impossibile da ricucire?
—La domanda è che cosa accadrà all'indomani di una marcia così tanto partecipata. Per il Toro restano da giocare tre partite, ma in palio ormai da mesi non ci sono obiettivi di classifica. L'interrogativo più grande riguarda il futuro, dopo la fine del campionato. Al giorno d'oggi non ci sono segnali che lascino presagire un cambio di proprietà o trattative per un passaggio di mano. Il rapporto tra Urbano Cairo e la piazza granata sembra ormai al capolinea e la marcia ne è un esempio emblematico. Difficile immaginare che le parti possano ricucire, a meno (forse) di un netto cambio di passo e di un Toro che possa vivere una stagione da protagonista e tornare in Europa. Discorsi assolutamente ipotetici, al momento. Gli interrogativi restano tantissimi, la certezza una: l'ambiente granata ha scaricato Urbano Cairo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)