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Il Genoa cresce alla distanza, il Toro no: Vieira ferma con merito Vanoli
La gestione del secondo tempo da parte del Torino di Paolo Vanoli poteva essere migliore. Invece, è uscito un pareggio che non sa né di carne né di pesce, un pareggio che non può lasciare soddisfatta la squadra granata. Va detto che rispetto alla partita d'andata giocata a Marassi sia il Torino di Vanoli che il Genoa di Patrick Vieira hanno fatto indubbi passi in avanti. All'andata fu la partita della paura e praticamente le due squadre si limitarono a non giocare. Ieri sera, sabato 8 febbraio, le cose sono andate diversamente. Il Torino ha svolto un buon primo tempo, sebbene il Grifone si sia dimostrato fin da subito squadra arcigna e ben disposta in campo. Nella ripresa, invece, i granata non sono riusciti a sfruttare l'episodio fortunoso al termine della prima frazione (l'autorete rossoblù) e alla fine, a conti fatti, il Genoa ha meritato il pareggio. Diciamo che se il Torino doveva obbligatoriamente vincere per archiviare la questione salvezza e rilanciarsi per qualche ambizione in più, non ha fatto niente di più del compitino nella ripresa per centrare il successo.
Ormai da qualche settimana Vanoli ha le idee piuttosto chiare su chi debba scendere in campo. La sua formazione ideale ormai ha un'ossatura precisa. L'unica variazione sul tema è stato l'inserimento di Walukiewicz nel ruolo di laterale difensivo destro. Per il resto tutto confermato: Coco-Maripan centrali difensivi, Ricci-Tameze in mediana, Adams prima punta. E poi sulla trequarti Lazaro, Karamoh e Vlasic. Laterale difensivo sinistro Sosa. Dunque, si tratta di un Torino che si può quasi recitare a memoria nell'ultimo periodo (a Bologna ci saranno certamente dei cambi in mediana complice la squalifica di Ricci e il problema di Tameze da valutare). Come detto, il primo tempo del Torino non è stato malvagio anche se giocato contro un avversario che ha chiuso quanti più spazi possibile rendendo la manovra granata meno fluida. Il 4-3-3 di Vieira ha avuto il pregio di avere linee molto serrate che hanno reso difficile la serata alla trequarti granata. In effetti, al Torino è mancata un po' di brillantezza dalla cintola in su, ma tale problema è stato accentuato dal buon lavoro del Genoa.
Già al 30' del primo tempo Vanoli è stato costretto al primo cambio forzato: fuori l'infortunato Tameze e dentro Gineitis. Dopo aver subito il gol del pareggio di Pinamonti, sopraggiunto proprio a metà secondo tempo, il tecnico granata ha effettuato una tripla sostituzione per cambiare le carte in tavola. Dentro per il loro esordio in granata Casadei e Biraghi, con loro anche Pedersen. Fuori Sosa, Lazaro e Karamoh. In dirittura d'arrivo Vanoli ha anche inserito Sanabria per Vlasic. Il Torino ha concluso la partita con il ritrovato 3-5-2. Nemmeno questi scossoni dalla panchina hanno sovvertito un andamento piuttosto lineare del secondo tempo. Il Genoa ha fatto meglio del Torino dal 45' in avanti e questo non ha sorpreso Vanoli: "Avevo visto tante partite del Genoa e sapevo che sarebbero usciti alla distanza". Va detto che Masini, Messias e Zanoli che sono stati chiamati in causa a inizio ripresa da Vieira hanno portato vivacità al Genoa e hanno sicuramente contribuito al pareggio.
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