Una premessa da chiarire: fossero confermate le accuse, si tratterebbe, come detto, di un peccato di immaturità. Vero è che i calciatori come lui sono dei privilegiati perché sono pagati lautamente per fare il lavoro più bello del mondo, hanno poche e semplici regole da rispettare e sono chiamati a farlo. Ma bisogna distinguere i vari casi. Gli indagati non si sarebbero venduti delle partite, come in passato è stato acclarato in altre situazioni di calcioscommesse. Avrebbero giocato a poker online su piattaforme online per noia, favorendo comunque l’illegalità e rimettendoci dei soldi. Il tempo libero e le risorse economiche possono e devono essere sfruttati in modo migliore. Però, chi è senza peccato scagli la prima pietra: in Italia è un malcostume diffuso quello di cadere nel vizio incontrollato delle scommesse oppure di avvantaggiare la pirateria servendosi di streaming illegali. Se qualcuno ha sbagliato deve pagarne le conseguenze, ma ipocrisia e finto moralismo vanno evitati. Piuttosto è bene lavorare su un cambio di cultura generale.
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