Urbano Cairo e Aurelio De Laurentiis si sono stretti la mano ben più di una volta negli anni. Storia vuole che lo abbiano fatto al termine di lunghe e complesse trattative, almeno nella maggioranza dei casi. Il mercato d'altronde è tavolo di discussione e i due presidenti vi ci sono sempre seduti con l'obiettivo di far valere le proprie posizioni e gli interessi dei club. Dagli intoppi fino agli accordi, l'asse Torino-Napoli è diventato privilegiato specialmente nelle ultime due sessioni di mercato. Ma il rapporto tra Cairo e De Laurentiis inizia ben prima.

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Torino, Cairo e De Laurentiis negli anni: dalle telefonate alle lunghe trattative
Cairo-De Laurentiis, dalla telenovela Maksimovic a Verdi: trattative estenuanti
—La trattativa estenuante per eccellenza tra Cairo e De Laurentiis risale ormai a dieci anni fa. L'oggetto del contendere è Maksimovic. Il Napoli bussa alla porta granata per la prima volta nell'estate del 2015, il Torino rispedisce al mittente la proposta da 12 milioni di euro, con Cairo che afferma che non sia adeguata nemmeno per parlarne. Passa un anno intero, il corteggiamento continua. A fine stagione il club granata saluta Ventura e accoglie Mihajlovic, che di Maksimovic vuole fare un perno. Non sarà così: il serbo si ammutina e non si presenta agli allenamenti, Torino e Napoli giungono a un accordo solo negli ultimi giorni di mercato per 27 milioni di euro. Nell'estate del 2019 un'altra trattativa estenuante, chiusa solo a inizio settembre sul gong della sessione estiva. Questa volta è il Torino a volere fortemente un giocatore del Napoli, Simone Verdi. Il braccio di ferro dura per mesi, Mazzarri insiste sul giocatore e alla fine è l'intervento di Cairo a portarlo in granata con il presidente che acconsente a un esborso di 25 milioni di euro. Curiosamente, le trattative più lunghe e complesse tra Cairo e De Laurentiis non hanno portato benefici ai due presidenti: entrambi riponevano grandi aspettative su Maksimovic e Verdi, nessuno dei due ha fatto bene.
Cairo-De Laurentiis, quante strette di mano negli ultimi anni: da Buongiorno a Ngonge e Simeone
—Per qualche anno poi Cairo e De Laurentiis non si sono più stretti la mano. Negli ultimi anni però la situazione è cambiata e l'asse Torino-Napoli è diventato fonte di trattative. La prima a rimettere in contatto i presidenti è quella che porta Alessandro Buongiorno alla corte di Antonio Conte. Il Napoli spinge e si accorda con il Torino sulla base di un acquisto a titolo definitivo per 35 milioni di euro più bonus. La trattativa si chiude, nonostante qualche tentativo di inserimento, abbastanza velocemente con l'accordo economico raggiunto tra club e a metà luglio Buongiorno arriva in Campania. Cairo e De Laurentiis tornano a parlarsi ancora nell'estate 2025. Questa volta gli interessi sono duplici. Parte il Napoli con Vanja Milinkovic-Savic, che va in ritiro con il Torino ma saluta nel corso della preparazione quando si sblocca la trattativa sulla base di un prestito oneroso da 15 milioni di euro con obbligo a 6.5. Poco dopo è Cairo a bussare alla porta di De Laurentiis, questa volta per due giocatori. Tra fine luglio e inizio agosto altre due strette di mano per Ngonge e Simeone, due prestiti onerosi da 1 e 1.5 milioni di euro con riscatti da 17 milioni per il belga e 5.5 più bonus per l'argentino. Dopo aver chiuso per i due giocatori, Cairo aveva svelato qualche dettaglio in più sul rapporto con il presidente del Napoli: "Ho chiamato De Laurentiis. Lo facciamo sempre dopo uno scambio di giocatori. Abbiamo cominciato con Maksimovic ed è una tradizione che non deve essere interrotta. L’unica volta che non ci siamo sentiti è stato quando abbiamo preso Verdi, il mio acquisto più costoso. Aveva un grande potenziale, ma al Toro non ha fatto quello che ci si aspettava”. Chissà che il futuro non riservi altre chiamate.
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