Poi c'è l'aspetto più importante, quello legato al gol del pareggio. In quei tre minuti di straordinaria follia calcistica il cileno recupera palla su Dominguez e si butta in avanti trascinando di fatto la squadra e alzando improvvisamente il baricentro. L'inserimento alle spalle del penultimo giocatore del Bologna è preciso e puntuale. Forse pecca in freddezza davanti a Skorupski, optando per il passaggio centrale, su cui alla fine arriva la rete di Vlasic. Se non altro però è dalla sua corsa che nasce il pareggio granata.
Un giocatore che si sente leader
—"Mi sento un leader", queste sono state le parole del cileno dopo la fine del match contro i rossoblù. La sensazione è che dopo un periodo di apprendistato al calcio italiano il giocatore si sia ambientato definitivamente. Una volta rientrato titolare dopo le panchine del mese di novembre e dicembre il Torino ha ritrovato stabilità in fase difensiva e non è un caso se la striscia di risultati utili consecutivi del Torino è arrivata con lui in campo. Piace soprattutto l'atteggiamento del giocatore, grintoso come richiesto dai tifosi granata, ed estremamente positivo con la ricerca del passaggio o dello smarcamento per favorire la circolazione della sfera. Ovviamente in questo rientra anche la progressione in fase offensiva, un'azione che non si è vista soltanto contro il Bologna. Atteggiamenti da leader, di chi si è calato bene nella maglia granata.
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