Vanoli ci crede, ora tocca a lui
—"L'anno scorso a Venezia non ero il giocatore di oggi fin da quando sono arrivato. Il mister mi ha fatto crescere tanto sia come giocatore che come uomo, lo ringrazio" afferma Dembelé a fine partita. Vanoli crede in lui, a gennaio si è imposto perché il giocatore potesse rimanere a Torino, convinto delle sue potenzialità. Il tecnico ex Venezia dimostra ancora una volta di non aver paura di schierare i giovani, e così fa anche con Dembelé. Il classe 2004 non ha giocato molto in questa stagione, ma "non è grave: è un processo di crescita”. Una rondine non fa primavera, certamente, e un gol non fa del francese un giocatore pronto per la massima serie. Quel che è evidente è che è stato bravo a farsi trovare pronto nel momento del bisogno - in un momento di emergenza infortuni come quello che sta vivendo il Torino - e quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto vedere il proprio impegno e la voglia di crescere e fare bene, anche nella sfida contro la Fiorentina, nonostante il rosso. Dembelé ha bisogno di continuare a lavorare, ma le speranze ci sono e le basi sembra pure. Vanoli non ha paura di fargli guadagnare minutaggio, e con un Walukiewicz riadattato e un Pedersen come unica riserva del polacco, chissà che non possano arrivare più minuti per il francese in questa fase finale del campionato.
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