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Toro, che vergogna! E adesso arriva il gioco delle colpe

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Controcorrente di Gino Strippoli – I granata contro la Roma senza orgoglio e stagione fallimentare
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Finalmente è finito il campionato ed è finito anche lo scempio di una squadra, quella del Torino, che davanti ai suoi tifosi nell’ultima partita di campionato sforna una prestazione maiuscola però al contrario (scusate l’ironia), una partita giocata senza grinta, senza cuore, senza carattere. Ovviamente questo è il campionato dei granata che finiscono all’undicesimo posto in classifica, fatto di scialbe prestazioni. Un‘altra stagione buttata al vento grazie ad una squadra costruita maldestramente, debole e insignificante per quello che dovrebbe essere il Dna granata.

Dopo la partita contro la Roma di un grande signore del calcio come Ranieri è iniziato il gioco della ricerca delle colpe con il presidente Cairo che ha iniziato a dire che l’allenatore Vanoli l’ha voluta lui questa squadra e che si faranno le valutazioni anche in questo senso.

Da che mondo è mondo, quello calcistico, la squadra la costruisce la società e non l’allenatore, forse da questo punto di vista se lo possono concedere solo Ancelotti, Conte, Guardiola e pochi altri quello di scegliere i giocatori. Nel caso dei granata non è pensabile che Vanoli abbia voluto Pedersen, Sosa, Coco, Walukiewicz, Karamoh, Masina tanto per citarne qualcuno tra i più deludenti. Piuttosto avrebbe sicuramente preferito tenere Bellanova e Buongiorno e magari Rodriguez oltre ad avere un vero sostituto di Zapata, che non è mai arrivato.

Insomma senza giocatori di qualità si sa che non si può fare molta strada. Lo stesso Casadei, giocatore sicuramente di prospettiva, non è un giocatore, oggi, che può farti fare il salto di qualità. E’ arrivato a gennaio senza mai aver conosciuto una partita di serie A o di Premier League. Non era pronto e lo si è visto partita dopo partita. Di fatti il centrocampo granata è stato tra i peggiori del campionato e mi sembra davvero strano aver sentito, prima della partita di domenica, sentire l’annuncio del premio a Samuele Ricci come miglior centrocampista della serie A per questa stagione! Scusate ma quindi Konè della Roma, Mandragora della Viola, Barella dell’Inter, Lobotka e Anguissa appena campioni d’Italia? La prestazione di Ricci contro la Roma con quella fascia da Capitano è ingloriosa a dir poco, surclassato da Konè che se lo è divorato in lungo e in largo. Comunque in tutto il campionato mai una verticalizzazione se non il solito passaggino laterale o indietro per un compagno.

Sicuramente anche Vanoli ha le sue colpe per aver inciso davvero poco dal punto di vista motivazionale sulla squadra perché se si dichiara che le ultime otto partite devono essere otto finali e poi finisci con una media da retrocessione allora qualcosa non ha funzionato tra allenatore e giocatori.

Il Toro chiude miseramente la stagione all’11° posto, lo scorso anno era finito al 9° gradino, quindi si è peggiorato  con soli 39 gol realizzati, tra i peggiori della serie A e  45 reti subite. Le colpe societarie sono evidenti, in primis quello di non aver mai voluto potenziare la squadra sin da luglio ma indebolendola e non può esserci la scusante dell’infortunio a Zapata e della lungodegenza di Schuurs. Era un Toro che doveva essere rinforzato a centrocampo, in attacco e in difesa con giocatori di qualità quella che non è mai arrivata. È stato un Toro fallimentare come fallimentare è la gestione del direttore sportivo Vagnati e della società.

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