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Toro, ritiro tra tranquillità e silenzio: ecco cosa resta di Prato allo Stelvio
Cosa resta del ritiro estivo del Torino a Prato allo Stelvio in Val Venosta? Senza dubbio la tranquillità. Dal 14 al 26 luglio il Torino ha vissuto 13 giorni molto tranquilli in Alto Adige in una struttura magnifica (un albergo straordinario a due passi dal centro sportivo, una palestra super attrezzata e tre campi, di cui quello centrale dal manto erboso in condizioni sublimi); gli allenamenti si sono susseguiti senza clamori eccessivi, Marco Baroni ha preso confidenza con il gruppo a sua disposizione. Nel corso del ritiro ha raggiunto la squadra un giocatore: Cyril Ngonge, arrivato dal Napoli nella serata di giovedì 24 luglio (non ha fatto in tempo ad aggregarsi Franco Israel, annunciato soltanto oggi, domenica 27 luglio). Hanno invece salutato la rosa granata Vanja Milinkovic-Savic (Napoli), Sebastian Walukiewicz (Sassuolo) e Ange N'guessan (Slovan Liberec). Inoltre, ha lasciato anzitempo il ritiro a causa di un infortunio Aaron Ciammaglichella. Ecco quello di Ciammaglichella è stato l'unico vero guaio muscolare della preparazione in Alto Adige del Torino e anche questo va nella direzione di quella tranquillità di cui abbiamo parlato in apertura. Va detto che Baroni e il suo staff hanno incentrato il ritiro più sulla conoscenza di alcuni principi di gioco che sul carico fisico e atletico. Il Torino ha lavorato quasi sempre con la palla e molto tempo delle sedute a Prato allo Stelvio è stato speso per provare situazioni tattiche concrete sia in fase di non possesso sia soprattutto in fase di possesso. In Val Venosta si è capito che Baroni predilige il palleggio e su questo insisterà parecchio con i suoi interpreti.
Non si sono visti a Prato allo Stelvio Perr Schuurs, Zanos Savva, Sergiu Perciun e Alieu Njie. Hanno svolto tutto il ritiro due dei tre acquisti estivi del Torino: Ardian Ismajli (ancora dietro nelle gerarchie rispetto ad Adam Masina e Saul Coco) e Tino Anjorin, il quale ha vissuto a parte gli ultimi giorni non disputando nemmeno un minuto contro la Cremonese (non ci sono problemi sostanziali, solo riposo precauzionale tenendo conto del suo storico). Duvan Zapata ha alternato sedute individuali con alcuni momenti con la squadra; il colombiano non è comunque sceso in campo nei due test amichevole ma ha dato buoni segnali perché è tornato anche a effettuare lavori che presuppongono la possibilità di contrasto.
L'altra parola chiave del ritiro granata a Prato allo Stelvio è stata silenzio. Tutti si attendevano la presentazione ufficiale di fronte a taccuini, microfoni e telecamere di Baroni durante i 13 giorni in Val Venosta e invece niente, l'appuntamento è stato ulteriormente rimandato. Nella scorsa stagione Paolo Vanoli non dovette attendere così a lungo prima di essere presentato alla piazza granata. La sua conferenza stampa, difatti, si tenne a Pinzolo, sede del ritiro estivo 2024 del Torino, a metà della seconda settimana. E la conferenza vide protagonista anche il presidente Urbano Cairo che salì in Val Rendena per presentare l’allenatore strappato al Venezia. Inoltre, in Alto Adige non si è tenuta nemmeno la presentazione ufficiale della squadra, a differenza di quanto accaduto con Juric e Vanoli nelle ultime due estati a Pinzolo. Dunque, il Torino ha provato a iniziare questa stagione nel silenzio, quasi sotto traccia (sì, ci sono state alcune conferenze stampe, da Cristiano Biraghi a Gvidas Gineitis passando per Ché Adams, però non ha parlato nessuno della società e l'allenatore). Ciò ha regalato un ritiro tutto sommato tranquillo, però alla lunga il silenzio può generare un crescente brusio di chi vorrebbe quanto meno conoscere il pensiero del nuovo allenatore.
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