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tor toro Baroni, i cambi e il naufragio tecnico: Anjorin e Aboukhlal fanno riflettere

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Baroni, i cambi e il naufragio tecnico: Anjorin e Aboukhlal fanno riflettere

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Tutte le scelte del tecnico granata aprono dibattito. Questa sconfitta diventa il punto più basso della stagione
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Una caporetto. Lunedì 24 novembre il Torino ha proseguito il proprio viaggio sulle montagne russe. Hanno perde, ormai lo si è capito, la squadra di Marco Baroni lo fa in grande. Era già accaduto contro l'Inter alla prima di campionato e contro l'Atalanta di Ivan Juric. Però, la sconfitta contro il Como dopo la terza sosta per le Nazionali ha un sapore diverso e sa proprio di disfatta, degna di rievocazione della celebre tragedia dell'esercito italiano nel 1917. Come la vittoria contro il Napoli era stata definita diversa rispetto a quella sulla Roma, così il k.o. contro il Como non può essere accostato a quello contro Inter e Atalanta. Il Torino del monday night è stato il peggior Torino della gestione di Marco Baroni e tutte le scelte del tecnico possono essere messe sul tavolo e discusse. In particolar modo sono state le scelte a gara in corso a non convincere minimamente e risultato alla mano le sostituzioni hanno spento un Torino che progressivamente stava già incontrando le sue difficoltà contro un Como più pimpante, brillante e attrezzato tecnicamente.

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La disfatta contro il Como ha riportato alla mente l'ultimo Toro di Mazzarri

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Premessa: le assenze nel Torino erano tante e hanno condizionato le scelte iniziali di Baroni. Però, non bastano le assenze a inquadrare la caporetto che si è venuta a raffigurare nell'ultimo quarto di partita. Il Torino è stato ridicolizzato, un po' come era accaduto nel punto più basso dell'era Walter Mazzarri (0 a 7 con l'Atalanta e 4 a 0 con il Lecce nel giro di una settimana tra gennaio e febbraio 2020). Quanto visto contro il Como ha ricordato molto da vicino le debacle pre-pandemia e proprio per questo la sconfitta contro la squadra di Cesc Fabregas rientra nella categoria delle sconfitte dalle ripercussioni imprevedibili. Dicevamo delle scelte di Baroni a gara in corso, ognuna di esse ha peggiorato la squadra in campo. E questo deve aprire dei ragionamenti nell'ala tecnica del Torino.


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Ecco come è cambiato il Torino nel secondo tempo: steso il tappeto rosso al Como

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Su queste colonne si è sempre dibattuto sulla bontà dei cambi di Baroni e si è sempre sostenuto che la sostituzioni più volte provata tra Adams e Gineitis, con la perdita di una punta in momenti di spinta per il Torino, appare azzardata. Il problema delle sostituzioni del match contro il Como è ben più profondo. Al 61' dentro Nkounkou, al 66' Anjorin e Aboukhlal, poi al 78' Njie e Gineitis. Tolti gli ultimi due che sono entrati a situazione già compromessa, i primi tre sono stati impalpabili, anzi nocivi per il prosieguo della partita del Torino. Tre acquisti della campagna estiva granata subentrati nell'ultima mezz'ora e completamente avulsi: anche questo deve aprire delle riflessioni perché fin qui (Nkounkou a parte) Anjorin e Aboukhlal sono molto al di sotto delle aspettative. La panchina non ha inciso per nulla, anzi ha steso un tappeto rosso al Como. Il monday night lascia quindi soltanto un'ultima considerazione: va bene l'anonimato in classifica, però occhio perché se ogni sconfitta si trasforma in una disfatta anche il centro classifica assume un significato più fosco e triste.