Le Voci

Bremer si racconta: “A Mazzarri e Sirigu devo tanto. Sogno il Mondiale in Qatar”

Andrea Calderoni

I tuoi esordi nel mondo del calcio? 

"Sono andato con mio fratello a San Paolo, poi mi ha dato una mano il Desportivo. Sono stato quasi due anni. Poi, sono andato al San Paolo e quindi all'Atletico Mineiro, con cui ho vinto la Coppa del Brasile Primavera. Il tecnico mi ha notato e mi ha dato delle ottime opportunità. Ho imparato tanto in quei pochi anni. Il processo è stato molto rapido". 

Il tuo esordio tra i professionisti?

"Proprio con la maglia dell'Atletico Mineiro contro la Chapecoense, squadra che si lega al Torino. Anche in granata li ho affrontati". 

Perchè hai scelto il Torino?

"Il direttore sportivo Gianluca Petrachi mi voleva davvero. Mi ha detto che sarei cresciuto tanto sotto tutti i punti di vista. Era il momento giusto e ho accettato". 

Quando hai imparato la storia del Torino?

"Già conoscevo il Torino. C'erano già stati Casagrande e Leo Junior. Quando ho sentito Torino, ho cercato su Google e ho letto un po' della sua storia". 

Sei andato di recente a Superga con la tua famiglia: eri già stato da solo?

"Sì, due o tre volte. Da Superga vedi tutto e poi c'è il fatto tragico dell'aereo da ricordare ogni volta che sali sul colle". 

Hai raccontato ai tuoi familiari la vicenda?

"Sì, una vicenda che è rimasta e rimarrà nella storia". 

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