Cairo, Longo e… Tutto il calcio in coro: “Restate a casa!”

Il mondo del calcio e non solo si è fermato a causa dell'emergenza Covid-19: per evitare la diffusione del virus il presidente Giuseppe Conte ha emanato un nuovo decreto attraverso il quale ha annunciato - oltre che la sospensione di tutte le manifestazioni sportive in Italia - anche la chiusura di tutte le attività commerciali ad eccezione di farmacie e supermercati. Dunque tutte le persone sono tenute a restare a casa ed evitare il meno possibile di uscire. A questo proposito si sono espressi diversi personaggi nel mondo dello sport. Da Cairo a Longo, passando per Gravina e Tommasi, tutti con un obiettivo comune: invitare tutti a stare a casa. Il presidente del Torino Urbano Cairo nei giorni scorsi ha espresso il suo parare in merito a questa situazione intervenendo lo scorso 10 marzo alla trasmissione Otto e mezzo, su La7: "Tutti devono sapere che questo è un problema che tocca tutti, non solo gli anziani che già è tanto". Sulla decisione di sospendere il campionato fino al 3 aprile ha poi aggiunto: "Credo sia una misura giusta, che andava presa forse anche prima. Adesso vediamo, tutto dipende molto da come si svilupperà o verrà contenuto il numero di contagi. Questo è fondamentale, se i contagi si fermeranno e inizieranno a scendere il campionato potrà anche riprendere, diversamente la vedo molto difficile". Proprio ieri poi Cairo ha scritto su Instagram: "Se sapremo adattarci velocemente a questa nuova situazione ne usciremo molto più forti!". La posizione del patron granata è chiara. Prevenzione ed rispetto delle regole, fermare tutto ora per poi ripartire insieme non appena l'emergenza legata a Covid-19 sarà stata superata. Anche Moreno Longo attraverso un post sul suo profilo Instagram ha ringraziato gli infermieri e medici che stanno lavorando duro per aiutare le persone positive al coronavirus e ribadito l'importanza di rimanere a casa: "È lunedì ed è iniziata un’altra settimana di dura lotta contro covıd-19, il mio pensiero e il mio incoraggiamento vanno a tutte quelle persone che purtroppo hanno perso i loro cari o che stanno lottando contro il virus, a chi per svariati motivi non ha la possibilità di fermarsi e poter stare a casa in isolamento, una vera e propria fortuna in questo momento! Un doveroso grazie a medici, infermieri e volontari". Il presidente dell'Associazione Calciatori Damiano Tommasi in quanto rappresentante dei calciatori ha ribadito in questi ultimi giorni la paura dei calciatori di prendere il virus. Attualmente in Serie A sono stati accertati diversi casi di Covid-19: i primi casi sono stati Rugani e Gabbiadini, poi successivamente sono risultati positivi al coronavirus anche Vlahovic, Cutrone e altri giocatori della Sampdoria : "L’Uefa dovrà prendere in considerazione l’idea di rinviare Euro 2020 per dare più tempo ai campionati nazionali. Il Coronavirus non è solo un problema dell’Italia, ma ormai si è diffuso in tutta Europa. E’ chiaramente impossibile ritornare a giocare ad inizio aprile. Se tutto va bene si potrebbe riprendere a maggio o a giugno". Anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato ovviamente in questi giorno. Ieri è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio 1 Rai e ha lanciato diversi spunti interessanti: "Stiamo navigando a vista in un clima di nebbia assoluta. Sono convinto che il 3 aprile sia una data forse troppo vicina per pensare a una ripartenza immediata di tutte le attività, non solo quelle sportive ma anche quelle economiche. Per questo ho iniziato a parlare di una possibile ripresa ai primi di maggio, ma anche questa data al momento è del tutto teorica". Parentesi poi sul futuro del campionato di Serie A: "Tutti pensano che l’unico problema sia quello di assegnare lo scudetto. Ma noi dobbiamo stabilire chi va in Champions e in Europa League, chi retrocede in B, chi sale in A, chi retrocede in C e chi sale in B. In via teorica si potrebbe anche non assegnare il titolo, ma tutto il resto si deve stabilire". Molto attivo nella lotta contro il coronavirus Simone Zaza che ha deciso di lanciare una raccolta fondi per sostenere gli ospedali per la Regione Basilicata ed in particolar modo per le strutture di Policoro (suo luogo di nascita), Potenza e Matera. Attualmente sono stati raccolti già 43mila euro. Il centravanti granata inoltre in questi giorni è intervenuto anche ai microfoni di Radio MARCA Valencia dicendo: "Personalmente temo il virus, ma se le persone ascoltano le raccomandazioni del Governo e restano a casa, l'emergenza passerà rapidamente. In questo momento penso alla mia famiglia, ai miei amici e alle persone, soprattutto a quelle italiane. Spero sinceramente che tutto vada bene". Koffi Djidji ha rilasciato proprio ieri un'intervista al sito francese calciomio, raccontando questi giorni di isolamento: "Penso che la popolazione non sia a conoscenza della situazione sanitaria, il che è terribile. Bisogna seguire le istruzioni sanitarie, solo così possiamo salvare la nostra vita e quella dei nostri cari". Poi pensiero ai suoi compagni di squadra: "Con i miei compagni ci scriviamo in chat tutti i giorni. Stiamo tutti bene e ci sentiamo sicuri. Abbiamo interrotto i nostri allenamenti. Affrontiamo la situazione con serenità perché siamo consapevoli che sta venendo fatto tutto il necessario. Dobbiamo rispettare le normative sanitarie, come tutti le altre persone. La salute è la cosa più importante, è stato giusto fermarci anche per il bene dei tifosi, ma spero che torni tutto alla normalità il prima possibile". Dunque posizione molto chiara anche da parte del difensore granata: rispettare tutte le indicazioni per poi tornare alla normalità tutti insieme. In esclusiva ai nostri microfoni inoltre ha parlato il dottor Renato Misischi, ex medico sociale granata e ora consulente ortopedico per la società di via Arcivescovado, per approfondire meglio la situazione coronavirus e ribadire come han fatto altri il concetto di restare a casa e seguire le regole dettate dal Governo: "Il problema è il contagio, che è legato alla casualità di quello che succede nella vita quotidiana, perché puoi incontrare una qualsiasi persona ed essere contagiato. Non ci sono solo i sintomatici, ma anche i portatori sani. Le misure prese dal Governo servono per evitare i rapporti, così da essere più protetti. Quando i contagi diminuiranno dovremo provare a riaprire delle attività per vedere cosa succede. Seguendo le regole - continua il dottore - e stando tutti attenti, ci sarà una grande gioia di ripartire. Sarà come quando finisce la scuola e iniziano le vacanze estive. Ci sarà quel senso di libertà e di gioia irrefrenabile". (CLICCA QUI per leggere l'intervista completa)