Dopo la laurea in Scienze Motorie all’Università dell’Insubria e la specialistica in Scienze Tecniche dello Sport alla Statale di Milano, Petruolo vince una prestigiosa borsa di studio intitolata proprio ad Aldo Sassi, grazie alla quale può formarsi presso il Centro Mapei, fondato dallo stesso Sassi.
Il suo percorso inizia da giovanissimo, spinto dalla passione: tanti chilometri per seguire squadre dilettantistiche, senza badare al guadagno. Parte dagli Allievi della Pro Patria, poi approda alla Solbiatese in Serie D, dove comincia a lavorare con gli adulti. Dopo due stagioni a Gozzano e un’importante esperienza in Svizzera con il Team Ticino — che, come racconta, gli ha “aperto la mente dal punto di vista organizzativo” — torna in Italia per un anno alla Folgore Caratese, sempre in Serie D.
L'ingresso nello staff di Baroni: le due promozioni
—È in quel periodo, appena rientrato dal viaggio di nozze, che riceve la chiamata di Marco Baroni, reduce dall’esperienza a Novara e alla ricerca di un nuovo preparatore atletico. Grazie alla segnalazione del suo mentore Ermanno Rampinini, Petruolo sostiene un colloquio con Baroni e, a meno di trent’anni, entra a far parte dello staff che porterà il Benevento alla storica promozione in Serie A, vincendo i playoff. “La Serie A? L’ho sempre vista solo in tv. Non riesco ancora a immaginarla e faccio ancora fatica a pensare che l’anno prossimo saremo lì – dichiarava all’epoca Petruolo - Ho però tanta voglia di vedere la differenza che c’è tra i giocatori, sia dal punto di vista fisico, sia sotto l’aspetto del gioco”.
Seguono le esperienze con Frosinone, Reggina, Cremonese e Lecce. In Salento il gruppo di Baroni centra una nuova promozione, questa volta vincendo il campionato di Serie B. Un traguardo costruito con spirito di squadra e ambizione: “Seguo Baroni da Benevento e ogni anno abbiamo cercato di migliorarci. Da quando lavoriamo insieme il mister è stato costante nella dedizione al lavoro, ma desideroso di migliorarsi e aggiornarsi (…); in questo mi ci ritrovo: migliorarsi continuamente spinge a fare un passo in più degli altri. La trovo una mentalità vincente”. Per poi aggiungere: “Non sono ancora riuscito a fare un anno completo in Serie A e spero che sia la volta buona a Lecce”.
Andrea Petruolo, con Baroni anche al Toro
—Baroni e il suo staff rimangono saldi al timone dei salentini, che riescono a mantenere la categoria, festeggiata con il rigore del 111’ di Lorenzo Colombo a Monza. Dopo Lecce, è la volta della difficile ma riuscita esperienza di Verona, poi la Lazio – con il carico di più competizioni da affrontare– e infine il Torino. Qui Petruolo ha già iniziato a lavorare sul campo, tra la prima settimana al Filadelfia e il ritiro ad alta quota di Prato allo Stelvio.
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