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Coco in Coppa d’Africa, la difesa trema: l’emergenza che il Torino si è scelto

Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 
La società si trova ora a fronteggiare un problema che era chiarissimo da tempo

La convocazione di Saul Coco per la Coppa d’Africa con la Guinea Equatoriale non è una sorpresa, ma ora che è ufficiale trasforma una previsione in un problema concreto per il Torino. Come da regolamento FIFA, Coco resterà a disposizione del Torino fino al 15 dicembre, data entro la quale raggiungerà la sua Nazionale. Questo significa che Baroni potrà contare sul difensore nelle sfide contro Milan e Cremonese, quest’ultima in calendario il 13 dicembre. Dopo di che, il centrale salterà almeno le ultime due partite del 2025, contro Sassuolo e Cagliari. Il vero nodo è che tutto questo era largamente prevedibile, da settimane, se non da mesi.

Una convocazione prevista, un problema che ora esplode

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Il quadro rischia di aggravarsi ulteriormente con la probabile convocazione di Adam Masina con il Marocco, scenario che porterebbe il Torino in piena emergenza difensiva. A quel punto, nel reparto resterebbero solo Maripán, un Ismajli spesso soggetto a stop fisici e Tameze adattato stabilmente come braccetto. Una rotazione ridotta all’osso, incompatibile soprattutto alla luce dei già noti momenti di difficoltà che spesso la squadra affronta proprio in questo reparto. Il rischio non è solo numerico, ma anche strutturale: qualsiasi problema fisico o squalifica potrebbe costringere Baroni a soluzioni forzate, con inevitabili ripercussioni sul piano tattico.

Una falla nota da tempo: ora il Torino ne paga il prezzo

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È qui che entra in gioco l’aspetto più critico: la società si trova ora a fronteggiare un problema che era chiarissimo da tempo. La Coppa d’Africa è un appuntamento noto, le convocazioni erano facilmente prevedibili, eppure il Torino arriva a dicembre senza una copertura adeguata in difesa. La sensazione è che si sia scelto di convivere con un rischio calcolato, che ora però presenta il conto. Servirà probabilmente un intervento deciso sul mercato, ma il prezzo dell’attesa potrebbe essere pagato già nelle ultime partite del 2025. Affrontare due partite di campionato in emergenza totale non è mai un dettaglio. E il Torino, questa volta, lo sapeva.