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Juric surclassa Mihajlovic sul piano del gioco. E rivede nei suoi la giusta fame

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Il confronto tra i due tecnici dopo la vittoria 2 a 1 del Torino sul Bologna

Andrea Calderoni

Ivan Juric surclassa Sinisa Mihajlovic nel confronto tra i due allenatori, molto più di quanto non dica il 2-1 finale. In un duello atteso, in un derby dei Balcani mai banale, Ivan ha vinto meritatamente contro Sinisa. Lo stesso Juric ha sottolineato come il lunch match di domenica 12 dicembre rappresenti un “salto di qualità”, perché sono state messe sul piatto tante componenti: dalle idee di gioco all'attenzione ai dettagli finendo con la giusta determinazione che il tecnico aveva detto durante la vigilia di non vedere con continuità. Tra le mura amiche i granata hanno confermato di saper dominare: lo avevano già fatto con la Salernitana, con le due genovesi, a larghi tratti con l’Udinese e nella prima mezz’ora con l’Empoli.

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SCELTE INIZIALI - E tanti aspetti, sommati l’uno con l’altro, hanno fatto la differenza. Innanzitutto l’undici iniziale di Juric è stato ineccepibile. In difesa il tecnico, puntando su Zima invece che su Izzo per sostituire l'infortunato Djidji, sta lavorando su un giovane di buone qualità che sta prendendo confidenza con il ritmo e con gli attaccanti italiani (QUI LE SUE DICHIARAZIONI). E il Torino è riuscito anche a sopperire abbastanza bene all’uscita anticipata di Gleison Bremer, sostituito da Buongiorno, segno di meccanismi sempre più oliati. Ma soprattutto i granata hanno saputo prendere in mano le redini della gara fin dalle prime battute, costringendo il Bologna a fare solo densità nella sua metà campo. I felsinei hanno stentato a fare gioco per merito del Torino e questo significa dominare. E quando riesci a governare così la partita, costringi anche una squadra in forma come il Bologna a vivere uno dei pomeriggi peggiori della sua stagione, per stessa ammissione di Mihajlovic.

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STAFFETTE - Undici iniziale azzeccato, così come le scelte in corso d’opera. Solo all’ultimo è stato tolto Antonio Sanabria. Siccome le cose stavano funzionando, a parte il cambio forzato di Bremer, Juric non ha toccato la squadra fino al 38' effettuando solo due cambi. Solo pochi minuti per Josip Brekalo e Simone Zaza, che saranno pronti per la gara di giovedì valida per la Coppa Italia contro la Sampdoria, e così Cristian Ansaldi e Rolando Mandragora che sono stati preservati viste le condizioni fisiche ancora non ottimali. Dal canto suo, Mihajlovic ha fatto ricorso a tutti e cinque i cambi, partendo col sostituire i due trequartisti (Viola e Sansone per Skov Olsen e Barrow) al 22' della ripresa per poi richiamare gli spenti Soriano e Arnautovic (dentro Orsolini e Santander al 31'). Mosse che visto l'andazzo della partita e il buon impatto di Orsolini e Sansone avrebbero potuto essere provate ben prima.

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