Le tre sentenze di Roma-Torino 4-1: l’approccio al match è insufficiente. Lukic la nota lieta

L'ennesima partita si è conclusa ed è arrivata un'altra sconfitta per il Torino di Mihajlovic, questa volta all'Olimpico, contro la Roma. I granata nelle capitale, in chiara emergenza, hanno mostrato tutti i loro lati più fragili sbagliando completamente l'approccio al match e peccando di poca concentrazione contro una squadra certamente più attrezzata sulla carta. Ma andiamo ad analizzare come al solito quali sono le tre sentenze che questo match ci ha fornito. Il serbo è stata una delle (poche) note liete del Torino nella trasferta dell’Olimpico, dove ha dato prova di grande personalità. Non solo movimento della palla, dunque, ma anche buoni inserimenti e qualche interessante lettura difensiva per il ragazzo ex-Partizan autore di una prestazione sufficiente in una partita molto difficile per i granata. Certo, non è riuscito a fermare Dzeko in occasione del vantaggio romanista – resta l'interrogativo su quanti ce l’avrebbero fatta – ma nel complesso la sua prestazione lascia intendere grandi cose per il futuro vista la giovane età. Il giocatore poi è riuscito a sfruttare al meglio l’assenza del titolare Mirko Valdifiori, prima per squalifica e poi per infortunio, e ora potrà giocarsi il ruolo da regista titolare per le prossime partite: perché al Lukic visto a Roma non è facile rinunciare... L'approccio al match dell'Olimpico di Roma è stato disastroso. Contro una squadra sulla carta più attrezzata e che mai ha perso quest anno tra le mura amiche, sarebbe servito un Torino con il coltello tra i denti. Così non è stato però e i granata, non scendendo di fatto in campo nella prima mezz'ora di gioco, hanno permesso alla compagine di Spalletti di dilagare creando un vuoto rivelatosi poi incolmabile. Poca concentrazione, poca cattiveria agonistica e uno spirito arrendevole e rinunciatario hanno caratterizzato l'inizio del match della capitale con la formazione di Mihajlovic che è parsa priva di stimoli. Ora per ricominciare serve una scossa: ritrovare la giusta motivazione e, nonostante gli obbiettivi stagionali siano ormai pressoché sfumati, occorrerà dare il massimo fino alla fine per onorare maglia e tifosi. La sentenza, più chiara e inequivocabile, che il match dell'Olimpico ha lasciato è che la Roma è più forte e attrezzata del Torino. E' vero, probabilmente questa non è una novità inaspettata ma, nonostante ciò, i tifosi granata avevano sperato nell'impresa. I giallorossi infatti, si sono dimostrati ancora una volta un "tritacarne" davanti al proprio pubblico ripetendo, di fatto, il poker già visto giovedì scorso in casa del Villareal. Questa volta è toccato ai granata perire sotto i colpi di Nainggolan, Paredes, Salah e del solito Dzeko che vince così il personalissimo duello con Belotti portandosi a quota 19 gol in campionato. Il Torino, che ha mostrato sprazzi di bel calcio soltanto nella fase centrale dell'incontro, ha dovuto dunque arrendersi a una formazione che è parsa non solo più solida e preparata dal punto di vista tecnico-tattico ma anche più ambiziosa. La Roma sta attraversando un ottimo momento di forma e forse anche un Toro al massimo delle proprie possibilità non sarebbe stato sufficiente...