Vanoli pre Juventus-Torino: “Mente lucida e cuore caldo come il Toro del 1983”

Vigilia di Juventus-Torino, match valevole per la 12ª giornata di Serie A e che si disputerà sabato sera alle ore 20:45. La città è pronta al derby ed è il momento della conferenza stampa di Paolo Vanoli. Seguite con noi la diretta per conoscere le risposte del tecnico granata alle domande dei giornalisti. Vanoli, la conferenza pre Juventus-Torino Vigilia importante, come sta il gruppo? “Bene, molto bene. Stiamo vivendo una bellissima settimana sapendo l’importanza di questa partita”. Quali sono le sue emozioni? “Una bella emozione, c’è sempre una prima volta per tutto, questa è sicuramente speciale”. Ha visto qualcosa negli occhi dei suoi ragazzi? “Assolutamente sì perché davanti a noi abbiamo la fortuna di vivere il presente, queste bellissime sensazioni che si provano poche volte. Nei ragazzi c’è voglia di scrivere una pagina importante”. Come sta Adams? “Ha avuto solo una piccola elongazione e proveremo fino all’ultimo a portarlo”. Se non ci fosse quali sarebbero le mosse? “Abbiamo più alternative: Njie, Karamoh, Vlasic dietro la punta”. Come sta la difesa? “Prima ne prendevamo tanti di gol, ora pochi… è un percorso, stiamo arrivando piano piano, da certi punti di vista il lavoro ha pagato. Adesso dobbiamo lavorare ancora per migliorare sul piano individuale e su quello collettivo”. Ilic è rientrato contro la Fiorentina, fisicamente ha i novanta minuti nelle gambe? “Si”. In questi giorni ha avuto modo di parlare con dei tifosi? Le hanno fatto richieste particolari? “Il fatto che sia una settimana speciale lo vivo all’interno con tutte le persone che lavorano intorno a noi, da magazzinieri allo chef. Bello sentire le loro testimonianze. Solo se lavoriamo tutto insieme possiamo creare emozioni forti”. Qui in Italia è per lei il primo derby cittadino. Come si affronta questa Juventus e come si affronta il ruolino di marcia negativo recente? “Con lucidità e passione. Sono le due parole per me importanti. Mente lucida e cuore caldo, questo è l’aspetto importante. Poi all’interno della partita bisogna saper affrontare tutti i momenti che derivano dal fatto di affrontare un avversario importante”. Come si fa a raccontare emozionalmente cosa è il derby? “Ho sempre detto che da quando sono arrivato cerco e cercherò di trasferire la storia del club ai miei giocatori. Lo faccio quotidianamente con l’esempio. Il bello di questa settimana come ho detto è sentire l’emozione da chi lavora con noi, quella che dovremo portare in campo”. Contro la Fiorentina il Torino ha subito un tiro e un gol. “Anche a Roma pur giocando male”. Alla luce di questo, Coco-Maripan-Masina è un assetto su cui continuare a puntare per dare continuità? Oppure Walukiewicz è in linea con questi tre? “Ho la fortuna di poter scegliere anche in base agli avversari. Poi ci vuole anche continuità. Secondo me bisogna migliorare individualmente perché così migliora il collettivo. Quando si parla di fase di possesso o non possesso bisogna sempre lavorare di squadra. Un errore in 90’ ci può stare; conta poi come si reagisce e nell’ultima partita abbiamo reagito bene”. Cosa vuole dire ai tifosi? Essere ancora al vostro fianco dopo sei sconfitte nelle ultime sette è un segnale. “Un grande segnale ma ci siamo fatti una promessa all’inizio. Loro l’hanno mantenuta, quella di stare sempre vicini. Noi abbiamo promesso massimo impegno. Questo lo abbiamo sempre mantenuto e così sarà finché ci sono io”. Ha lavorato in particolare sulle palle inattive? “Lavoro costantemente su tutto quello su cui si può migliorare”. C’è un derby della Mole che si ricorda in particolare? “Ho visto un video su YouTube di un derby che la Juve stava vincendo 2-0, che forse aveva fatto fallo da rigore Zaccarelli. Mi sono emozionato e l’ho voluto rivedere. Sul primo gol di Rossi c’era stata una ingenuità difensiva molto grossa. Ho voluto guardare questo video perché ho visto sul 2-0 un Toro in difficoltà che però piano piano ha saputo reagire fino a segnare i tre gol in pochissimi minuti. È la bellezza di una partita speciale. Se farò vedere il video ai miei giocatori? Non lo so ma io l’ho visto e il mio esempio sto provando a darlo”. Voi allenatori dite spesso che lo spirito con cui si lavora in settimana è quella che si vede in partita. Ha visto la cattiveria giusta? “C’è sempre da migliorare altrimenti saremmo perfetti. C’è sempre un saliscendi finché non riesci ad arrivare a una certa identità sia sul piano del coraggio sia sul piano dell’ interpretazione tattica. Nei novanta minuti ci sono più partite. Più sei bravo ad adattarti ai momenti più ti avvicini al risultato”.