Toro che schiaffone la "manita" di Fabregas. Cinque gol per un Torino da vergogna, perché si può anche perdere contro il Como, squadra che è stata costruita per vincere, spendendo qualcosa come 100 milioni di euro, ma almeno un pò di battaglia... ed invece si è subito il palleggio e il torello dei comaschi senza un vero contrasto senza grinta. Se non erro la partita è finita con i granata senza ammonizioni e questo la dice tutta sulla sconfitta. Poi certamente la qualità dei giocatori in campo e in panchina del Como è nettamente superiore e non servono le scusanti sugli assenti perché poi alla fine l'unico giocatore che il Toro ha comperato quest'anno in grado di fare la differenza è il Cholito Simeone. Il resto o sono in panchina ( vedi Anjorin e Aboukhlal) o infortunati una settimana si e una no ( vedi Ismajli), o giocatori come Asllani che in mezzo al campo è sempre in difficoltà , idem per Casadei che in questa stagione dovrebbe fare qualcosa di più ed invece è sempre fermo alla scorsa stagione giocando come un semplice esordiente, poi Ngonge che gioca bene una partita e due no. Il livello di questo Toro è questo, un' organico che viaggerà sempre tra l'11° e il 13°posto.
CONTROCORRENTE
Lo schiaffo a mano aperta del Como rispecchia la qualità del Toro
Troppo il divario tra le due squadre e la retroguardia granata ha sofferto le pene dell’inferno patendo la velocità di Jesus Rodriguez e di Jarden Addai, e quando non partivano loro c’èra un certo Nico Paz a orchestrare il gioco comasco con una fitta serie di passaggi sempre molto veloci. Il gioco di Fabregas è bello a vedersi, fin troppo e a volte anche lezioso, infatti nel primo tempo il Toro è riuscito qualche volta a imbrigliarlo a centrocampo più per errori degli stessi giocatori del Como che per meriti del centrocampo granata. I gol subiti dal Toro sono li a dimostrare ancora una volta che Pedersen, bravino nella fase di attacco è sempre in difficoltà nella fase difensiva, i primi due gol di Addai nascono proprio dalle fughe veloci di Rodriguez che il “nostro” norvegese ha sempre perso nel duello. Stessa modalità a destra dove Addai ha sempre bruciato il suo dirimpettaio Lazaro.Per dovere di cronaca nel primo tempo il Toro non era dispiaciuto ma nei secondi 45 minuti è crollato impietoso e anche chi aveva giocato bene come Vlasic poi si è eclissato con tutta la squadra.
Capitolo a parte l’attacco granata. Mancando all’ultimo minuto Adams oltre l’infortunato Simeone la fase offensiva si è poggiata su Zapata e sull’ex Napoli Ngonge. Se il capitano granata è apparso in visibile difficoltà visto il suo stato di forma ancora non ottimale, il numero 26 granata non è mai entrato in partita, non si è mai visto, mai uno spunto, mai un dribbling riuscito. E’ anche chiaro che di fronte a giocatori come il nazionale l’argentino Perrone, Nico Paz, Lucas Da Cuhna il centrocampo granata è crollato e di conseguenza non ha eretto un minimo di barriera per la retroguardia che ha poi incassato i cinque gol ricordando che l’unico vero centrale di questa squadra granata è il solo Maripan. E’ bene ricordare che Tameze è un centrocampista e Masina è un laterale basso, quindi sono degli adattati e si sa bene cosa succede quando non si hanno giocatori di ruolo ovvero quello di essere la squadra più perforata della serie A con 21 reti subite.
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