tor toro Lo schiaffo a mano aperta del Como rispecchia la qualità del Toro

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Lo schiaffo a mano aperta del Como rispecchia la qualità del Toro

Lo schiaffo a mano aperta del Como rispecchia la qualità del Toro - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli - Granata con poca grinta usciti tra i fischi di tutto lo Stadio
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Toro che schiaffone la "manita" di Fabregas. Cinque gol per un Torino da vergogna, perché si può anche perdere contro il Como, squadra che è stata costruita per vincere, spendendo qualcosa come 100 milioni di euro, ma almeno un pò di battaglia... ed invece si è subito il palleggio e il torello dei comaschi senza un vero contrasto senza grinta. Se non erro la partita è finita con i granata senza ammonizioni e questo la dice tutta sulla sconfitta. Poi certamente la qualità dei giocatori in campo e in panchina del Como è nettamente superiore e non servono le scusanti sugli assenti perché poi alla fine l'unico giocatore che il Toro ha comperato quest'anno in grado di fare la differenza è il Cholito Simeone. Il resto o sono in panchina ( vedi Anjorin e Aboukhlal) o infortunati una settimana si e una no ( vedi Ismajli), o giocatori come Asllani che in mezzo al campo è sempre in difficoltà , idem per Casadei che in questa stagione dovrebbe fare qualcosa di più ed invece è sempre fermo alla scorsa stagione giocando come un semplice esordiente, poi Ngonge che gioca bene una partita e due no. Il livello di questo Toro è questo, un' organico che viaggerà sempre tra l'11° e il 13°posto.

Troppo il divario tra le due squadre e la retroguardia granata ha sofferto le pene dell’inferno patendo la velocità di Jesus Rodriguez e di Jarden Addai, e quando non partivano loro c’èra un certo Nico Paz a orchestrare il gioco comasco con una fitta serie di passaggi sempre molto veloci. Il gioco di Fabregas è bello a vedersi, fin troppo e a volte anche lezioso, infatti nel primo tempo il Toro è riuscito qualche volta a imbrigliarlo a centrocampo più per errori degli stessi giocatori del Como che per meriti del centrocampo granata. I gol subiti dal Toro sono li a dimostrare ancora una volta che Pedersen, bravino nella fase di attacco è sempre in difficoltà nella fase difensiva, i primi due gol di Addai nascono proprio dalle fughe veloci di Rodriguez che il “nostro” norvegese ha sempre perso nel duello. Stessa modalità a destra dove Addai ha sempre bruciato il suo dirimpettaio Lazaro.Per dovere di cronaca nel primo tempo il Toro non era dispiaciuto ma nei secondi 45 minuti è crollato impietoso e anche chi aveva giocato bene come Vlasic poi si è eclissato con tutta la squadra.

Capitolo a parte l’attacco granata. Mancando all’ultimo minuto Adams oltre l’infortunato Simeone la fase offensiva si è poggiata su Zapata e sull’ex Napoli Ngonge. Se il capitano granata è apparso in visibile difficoltà visto il suo stato di forma ancora non ottimale, il numero 26 granata non è mai entrato in partita, non si è mai visto, mai uno spunto, mai un dribbling riuscito. E’ anche chiaro che di fronte a giocatori come il nazionale l’argentino Perrone, Nico Paz, Lucas Da Cuhna il centrocampo granata è crollato e di conseguenza non ha eretto un minimo di barriera per la retroguardia che ha poi incassato i cinque gol ricordando che l’unico vero centrale di questa squadra granata è il solo Maripan. E’ bene ricordare che Tameze è un centrocampista e Masina è un laterale basso, quindi sono degli adattati e si sa bene cosa succede quando non si hanno giocatori di ruolo ovvero quello di essere la squadra più perforata della serie A con 21 reti subite.