“Mi è spiaciuto per l’infortunio di Njie – aveva dichiarato Paolo Vanoli – perché nel girone di ritorno avrebbe potuto fare bene. Avrebbe giocato in un ruolo fatto apposta per lui”.
Njie, il suo ruolo nel Toro di Baroni
—Se Vanoli, nel tentativo di invertire la rotta che stava portando il Torino verso il baratro, aveva puntato sul 4-2-3-1, le condizioni — guardando all’attualità — non sono cambiate granché, a eccezione dell’uomo incaricato di scegliere e schierare chi va in campo. Con Vanoli che ha svuotato il suo armadietto al Filadelfia, ora è Marco Baroni a prendere in mano la squadra. L’allenatore fiorentino, nelle prime amichevoli estive, ha mantenuto lo scacchiere ereditato dal suo ex compagno di squadra ai tempi del Verona. Con i suoi dribbling, le accelerazioni brucianti e la capacità di progressione, il 4-2-3-1 resta il modulo che meglio valorizza le caratteristiche di Njie. L’esterno svedese dovrebbe trovare spazio sulla fascia sinistra, da dove potrà rientrare sul destro per cercare la conclusione. Con ogni probabilità si alternerà con il nuovo arrivato Zakaria Aboukhlal, a meno che il mercato non riservi ulteriori colpi di scena. Dopo un periodo di lavoro personalizzato per un problema muscolare al polpaccio, Njie - al termine del ritiro di Prato allo Stelvio e delle amichevoli disputate a Montecarlo - è tornato ad allenarsi in gruppo negli ultimi giorni. Un ritorno a pieno servizio in un’estate importante, in cui ha rinnovato il contratto fino al 2029, con un ingaggio adeguato agli standard della Serie A. Ora non resta che aspettare il suo rientro sul terreno di gioco.
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