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BOLOGNA, ITALY - OCTOBER 29: Alberto Paleari of Torino FC during the Serie A match between Bologna FC 1909 and Torino FC at Renato Dall'Ara Stadium on October 29, 2025 in Bologna, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
L’assenza di Franco Israel tra i pali del Torino è stata terreno fertile per Alberto Paleari, che ha potuto mostrarsi come portiere di grande affidamento. Dalla partita con il Genoa al derby con la Juventus, il classe 1992 ha offerto prestazioni di alto livello, tanto da aprire un ballottaggio fino a qualche settimana fa tutt’altro che pronosticabile con l’uruguaiano, nel frattempo ristabilitosi. Paleari ha sfruttato l’occasione dopo aver trascorso gran parte della carriera nelle serie minori o da seconda o terza scelta in massima serie, sviluppando anche qualità importanti in termini di leadership nello spogliatoio: “Non è facile essere leader di una squadra anche quando non si gioca. Quando il tuo nome non compare sulla lavagna non è mai facile, ma cerchi di dare sempre il tuo contributo a chi gioca; non sono mai stato uno che mette l’ego davanti. In quei momenti mi sono sempre detto: ‘Oggi non è il tuo turno, ma devi dare il tuo contributo a chi gioca, a chi porta in alto il nome del Toro’”.
Queste alcune dichiarazioni rilasciate dall’estremo difensore granata in un’intervista a Dazn, in cui Paleari ha parlato anche del significato di indossare i colori granata: “La maglia del Torino è una maglia pesante, ma ti trasmette un grande senso di appartenenza. I tifosi del Toro sono contenti se vedono un calciatore che non molla mai, e in questo io mi sono immedesimato molto sin dal primo giorno”.
I tifosi hanno sicuramente apprezzato la sua ottima prestazione nel derby con la Juventus: “Abbiamo cercato di tenere il derby aperto fino alla fine per poi provare a vincerlo; come reparto sicuramente ci siamo riusciti, abbiamo fatto una prestazione corale”. Una gara, quella dello Stadium, in cui si è reso protagonista di interventi decisivi: “La mia parata preferita è quella su Conceição, su cui non è stato assegnato il calcio d’angolo. Siamo stati tutta la settimana a studiarlo nei dettagli con i preparatori per capire quando sarebbe rientrato sul mancino, quando avrebbe crossato o calciato. Dopo esserci esercitati tanto, il fatto che sia poi successo in partita è qualcosa che ti rimane dentro”. Quello con i bianconeri è stato il sesto risultato utile consecutivo dopo un inizio particolarmente difficile, fin dalla prima giornata, con il ko per 5-0 contro l’Inter: “Quello con l’Inter è stato un risultato che ha fatto tanto rumore — ha affermato — ma posso dire che, per quanto riguarda lo spogliatoio, quella sconfitta ci ha unito. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: ‘Da domani dobbiamo spingere molto di più’. Abbiamo capito quali sono stati gli errori e stiamo cercando di non commetterli più”. Ora la testa è al Como, prossimo avversario dei granata dopo la sosta per le nazionali di novembre: “È una squadra con grandissima qualità, cerca di dare ritmo e indirizzare la partita a suo favore. Dovremo riuscire a sfruttare le loro criticità e cercare di far esultare questo bellissimo pubblico”.
Paleari ha poi parlato anche del suo allenatore, Marco Baroni: “Il mister riesce a mantenere tutti sul pezzo. Anche nelle partite più difficili è riuscito a mantenere la calma e responsabilizzarci. Si è messo in primo piano per cercare subito di trovare la soluzione. Da lui posso imparare tanto: la capacità di gestione dei momenti e dei giocatori che giocano meno. Dice sempre che non vuole creare gerarchie, ma mantenere tutti allo stesso livello”. Infine, belle parole per il compagno di squadra Giovanni Simeone: “Simeone, essendo un giocatore di altissimo livello, ha portato fame e voglia di essere precisi sia in campo che in allenamento. È uno di quelli che arrivano per primi al campo: per i giovani, seguire esempi positivi, leader così, fa solo bene”.
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