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Quando Ismajli c’è il Torino respira: tra certezze difensive ed emergenza numerica

Quando Ismajli c’è il Torino respira: tra certezze difensive ed emergenza numerica - immagine 1
Il suo rientro coincide con il ritorno al clean sheet contro la Cremonese: affidabilità, equilibrio e un ruolo sempre più centrale in una difesa ridotta all’osso
Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 

Il rientro di Ardian Ismajli offre al Torino una risposta importante. Contro la Cremonese, nella vittoria per 1-0, la difesa granata ritrova solidità e struttura proprio nel momento in cui il centrale albanese torna a disposizione. Non è una casualità. Ismajli è un difensore che offre garanzie al reparto: pulito nelle letture, efficace nell’anticipo e capace di tenere alta l’intensità difensiva anche senza eccedere nel rischio. I numeri stagionali lo raccontano con chiarezza: 6.78 è la valutazione media di Sofascore, quasi 5 salvataggi a partita, un buon rendimento nei duelli (63.9%) e una heatmap che testimonia una presenza costante nell'intera metà campo difensiva.

Ismajli è una garanzia, ma gli infortuni...

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Dal punto di vista tecnico-tattico, il centrale albanese rappresenta una soluzione di equilibrio più che di impatto. Ismajli lavora per ridurre i rischi, proteggere l’area e garantire continuità alla linea. È un difensore che si esprime al meglio dentro un sistema definito, dove può concentrarsi su marcature, letture preventive e gestione delle seconde palle. La media di 69 minuti a partita racconta anche una presenza dosata, condizionata da una condizione fisica non sempre impeccabile. Gli infortuni ne hanno interrotto la continuità, ma quando è disponibile il suo contributo in termini di affidabilità resta evidente.


Ismajli, sicurezza in una difesa ridotta all'osso

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Il peso specifico di Ismajli aumenta ulteriormente guardando al contesto attuale. Le partenze di Coco e Masina per la Coppa d’Africa assottiglieranno in modo significativo le rotazioni difensive, lasciando Maripán come unico centrale pienamente disponibile, con Tameze attualmente fermo ai box. In una fase di emergenza numerica, Ismajli diventa una risorsa quasi obbligata, più per necessità che per scelta. Il Torino, però, è chiamato a gestirlo con attenzione: puntare su di lui è indispensabile, ma farlo senza una strategia di prevenzione rischi potrebbe esporre il reparto a nuove difficoltà. La sua centralità, oggi, è tanto tecnica quanto gestionale.