A Udine ha deluso fortemente Verdi.
"Sì, è stata una pessima partita la sua. Ma comunque non dimentichiamoci che arriva da un'annata in cui ha giocato poco, va aspettato, non traiamo conclusioni affrettate su di lui".
Con l'Udinese, come col Lecce, la squadra ha fatto malissimo alla ripresa del campionato dopo la sosta. C'è un collegamento?
"A questo gruppo evidentemente fanno male le convocazioni. Chi torna dalla Nazionale in teoria dovrebbe essere carico in positivo. Ad alcuni invece la Nazionale sembra aver fatto un effetto opposto. Non mi riferisco certo a Sirigu, ma in particolare a Izzo: pare quasi che l'azzurro gli abbia fatto perdere la cazzimma, come si dice dalle sue parti".
Più in generale, oltre ai singoli che deludono, sembra essere andato in tilt un sistema nel suo complesso. Lo dimostrano anche le tante sconfitte in trasferta, quando l'anno scorso in tutto il campionato il Toro ha perso due volte lontano da casa.
"La squadra rispetto all'anno scorso non è certo migliorata, purtroppo. Evidentemente è diminuita la voglia di crescere, di confermarsi, di migliorarsi. In molti si sono seduti sugli allori. E quando ti siedi sugli allori gli avversari ti mangiano in testa: il calcio di alto livello è un mondo ultra-competitivo, tutti lavorano nei dettagli, tutti hanno la necessità di fare risultati. Chi si ferma è perduto".
Da questa situazione come se ne esce?
"Non sono il presidente e nemmeno il tecnico, non spetta a me trovare le soluzioni, inoltre non siamo nello spogliatoio e non sappiamo bene cosa sta succedendo. Possiamo solo farci un'opinione di quel che succede... Ora c'è il Cagliari, che è una squadra in forma, speriamo allora che la tensione torni quella giusta, perché servirà fare risultato".
Si gioca a Torino: il rischio è che, alla prima difficoltà, l'ambiente possa spazientirsi.
"Nel calcio serve personalità. I giocatori veri nelle difficoltà non si nascondono ma tirano fuori gli attributi. In particolare, io credo che il Torino si sia cacciato da solo in questa situazione, perché bastava rimanere sul pezzo e tutti questi punti non sarebbero stati persi. Ora, quindi, è la squadra che deve cavarsela, sapendo che il tifoso è dalla sua parte se vede attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio. Se invece vede un Torino molle come a Udine è naturale che si spazientisca".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.toronews.net/assets/uploads/202512/IMG_0456-scaled.jpg)