Roma-Torino, perché sì e perché no: dalla cura De Rossi al trend in trasferta

Torna in campo stasera, lundì 26 febbraio, il Torino. Di fronte la Roma per la 26esima giornata di campionato in Serie A. Si gioca di lunedì perché entrambe le formazioni sono state impegnate non più tardi di giovedì 22 febbraio: i granata nel recupero con la Lazio, perso immeritamente 2 a 0, mentre i giallorossi in Europa League (passaggio del turno ai rigori contro il Feyenoord. Ecco allora tre motivi per essere fiduciosi o meno fiduciosi sull'esito di Roma-Torino. Come detto in apertura, sia Roma che Torino saranno alla terza partita della loro intensa settimana. Tuttavia, il dispendio di energie della Roma è stato superiore rispetto a quello del Torino giovedì 22 febbraio. I giallorossi si sono dovuti sobbarcare due tempi supplementari e poi anche i calci di rigore. Insomma, hanno speso di più dal punto di vista fisico e anche dal punto di vista mentale. Le energie che può togliere l'Europa, molto spesso, provocano dei cali di tensione in campionato. La Roma dovrà essere brava a non patire lo scotto, il Torino però ne potrà approfittare. Un altro motivo per essere fiduciosi in casa Torino riguarda il numero di occasioni costruite nel match di giovedì contro la Lazio di Maurizio Sarri. I granata hanno prodotto tantissimo, senza però capitalizzare alcuna opportunità. Come sottolineato nelle ore appena successive al recupero con i biancocelesti, bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno: per segnare bisogna produrre. Tante, troppe volte il Torino ha prodotto poco e di conseguenza i gol sono stati pochi. Con la Lazio i granata non hanno segnato, però sono andati in controtendenza tirando ben 24 volte verso la porta di Provvedel. In altre parole, se si ripetono gare così tambureggianti è lecito attendersi anche i gol. Il terzo e ultimo motivo per essere fiduciosi è il trend in trasferta. I granata stanno facendo bene lontano dallo stadio "Olimpico-Grande Torino". Qualche numero: tre risultati utili consecutivi, 5 punti nelle ultime tre (vittoria a Cagliari, pareggi con Genoa e Sassuolo). L'ultima sconfitta è stata rimediata a Firenze il 29 dicembre. In realtà, in trasferta il Torino ha raccolto fin qui 13 punti in 12 partite e ha un rendimento molto inferiore rispetto a quello in casa tanto che vale il tredicesimo posto. Ha centrato tre vittorie e quattro pareggi, ma ci sono state anche cinque sconfitte. Comunque, il trend è in miglioramento e questo lascia ben sperare. Le qualità della Roma non sono affatto da sottovalutare, soprattutto all'Olimpico, e se soppesata la rosa della Roma vale nettamente di più rispetto a quella del Torino. Basta dire che la Roma può contare in attacco su due giocatori come Paulo Dybala e Romelu Lukaku. Due numeri per descrivere questi fuoriclasse: Dybala conta 313 presenze in Serie A e 118 gol, mentre Lukaku è a 119 apparizioni e 66 reti, alle quali si aggiungono le 121 in Premier League. Questi due esempi per dire quanto De Rossi abbia a disposizione. I campioni, quelli in grado di spostare le partite da soli, li possiede la Roma. La cura De Rossi è un altro bel perché no per il Torino. La cura De Rossi sta infatti funzionando. Ha ricompattato l'ambiente e ha ridato fiducia al gruppo. Mourinho è stato abbastamnza divisivo negli ultimi mesi all'ombra del Colosseo. De Rossi ha fin qui portato punti in dote alla Roma: 4 vittorie in campionato e 1 sola sconfitta (tra l'altro con l'Inter) più il passaggio del turno in Europa League contro il Feyenoord. Insomma, il Campione del Mondo di Berlino sta facendo il suo e ha con sé tutta la piazza perché dietro a Francesco Totti, c'è Daniele De Rossi nel cuore di tutti i giallorossi. L'ultimo perché no riguarda i precedenti che strizzano l'occhio alla Roma. All'Olimpico il Torino ha sempre faticato a imporsi. Dal maggio 2007 a oggi in Serie A i granata si sono imposti soltanto due volte: la prima nel maggio 2007 grazie al gol di Muzzi, la seconda nel gennaio 2020, appena prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, grazie alla doppietta di Belotti. I risultati non sono stati dei migliori e molto spesso a Roma sono maturate beffe piuttosto cocenti, alle volte viziate anche da errori arbitrali. Il Torino di Juric dovrà quindi invertire il trend dopo tre risultati utili consecutivi della Roma tra le mura amiche.