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Sassuolo-Torino sarà Grosso-Baroni: per la prima volta avversari in Serie A

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Baroni e Grosso, due filosofie a confronto: ad oggi si sono affrontati solo in B
Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 

Sassuolo-Torino segnerà un passaggio inedito dalla panchina: per la prima volta Marco Baroni e Fabio Grosso si incroceranno in Serie A. I due allenatori sono accomunati da un’idea di calcio moderna, basata su intensità, adattabilità e letture continue della partita, ma attuano tale ideale con interpretazioni differenti del gioco. Il confronto del Mapei Stadium non sarà solo una sfida tra due squadre in cerca di punti, ma anche un duello tattico tra due tecnici che prima si erano affrontati solo in Serie B.

Baroni e Grosso, i precedenti

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I precedenti tra Baroni e Grosso raccontano un equilibrio quasi perfetto, maturato interamente in Serie B tra il 2021 e il 2022. L'ultimo incrocio sorride a Baroni: Lecce-Frosinone 1-0, una gara bloccata e risolta sui dettagli. Il penultimo termina senza reti allo Stirpe, Frosinone-Lecce 0-0, match tattico e molto controllato. Infine il primo incontro ribalta il bilancio: Reggina-Frosinone 0-4, una vittoria netta della squadra di Grosso, capace di imporre ritmo, aggressività e verticalità. Una vittoria a testa e un pareggio. In quest'ottica potrebbe essere proprio la sfida di domenica a rompere gli equilibri e a decretare un vincitore.


Le idee a confronto

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Dal punto di vista tattico, Baroni e Grosso hanno un approccio simile per flessibilità, ma diverso per interpretazione del gioco. Nessuno dei due è legato in modo rigido a un solo modulo: entrambi adattano la squadra alle esigenze della partita. Baroni, però, costruisce il suo Torino partendo dall’organizzazione. Ama una squadra compatta, che occupa bene gli spazi e lavora molto sulle corsie laterali, dove cerca superiorità numerica e combinazioni per arrivare al cross o entrare in area. La costruzione dal basso è un principio centrale, con più soluzioni e movimenti studiati per superare la pressione avversaria. Grosso, al contrario, privilegia un calcio più diretto ed essenziale. Il suo Sassuolo punta su recupero palla alto, ritmo intenso e verticalizzazioni rapide per attaccare subito la profondità. La priorità è aggredire l’avversario e andare in porta nel minor tempo possibile, sfruttando l’energia e la mentalità combattiva della squadra. In vista della sfida, il Sassuolo dovrebbe presentarsi con il classico 4-3-3, mentre Baroni ha ormai dato continuità alla difesa a tre del Torino, con il 3-5-2 come assetto di riferimento. Due filosofie diverse, ma entrambe moderne, pronte a confrontarsi per la prima volta in Serie A.