Torino, l'incontro con Vanoli e una nuova era
—Nel mentre avviene un incontro chiave per Godinho, quello che lo porterà in Italia. Reduce dall'esperienza in Qatar, Godinho va in Russia a trovare l'amico Scienzi, preparatore atletico di Vanoli allo Spartak Mosca, che fa da intermediario e presenta i due. A raccontarlo lo stesso allenatore granata in un'intervista rilasciata a marzo a Cronache di Spogliatoio: "Ho conosciuto questo ragazzo allo Spartak. Era venuto un giorno a trovarmi, ho visto alcuni suoi lavori, veniva dal Qatar. Si chiama Lino Filipe Neves Godinho ed è portoghese. Mi ha stuzzicato e oggi è il mio vice". Ognuno dei due inizialmente prosegue il proprio cammino: Godinho segue Pereira al Coimbra, Vanoli resta in Russia. Quando Vanoli firma con il Venezia e deve decidere lo staff da portare in laguna si ricorda di quel ragazzo incontrato a Mosca che parla cinque lingue e vanta già esperienza internazionale, così lo chiama: "Ho cercato una persona con una mentalità opposta a quella italiana per vedere se mi può insegnare qualcosa professionalmente e di metodo". Da qui un nuovo capitolo: Godinho approda in Italia e diventa l'ombra di Vanoli in Serie B al Venezia. Un binomio che arriverà ora a Torino e che si fonda sull'idea molto chiara di Vanoli in merito al ruolo di vice: "Un collaboratore deve sempre dire quello che pensa, non è facile per questioni di carattere. Quando scelgo i collaboratori li scelgo anche per l’aspetto umano. Se vuoi dare il massimo la tua testa deve pensare come quella del tuo allenatore. Se non pensi come un allenatore, non puoi arrivare preparato o sapere cosa dirà l'allenatore".
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