A Como ha trovato continuità e responsabilità, senza però recidere un rapporto profondo con il mondo Toro
Lunedì sera il Grande Torino accoglierà un protagonista inatteso: Mergim Vojvoda, che per la prima volta tornerà da avversario nello stadio in cui ha trascorso cinque stagioni e mezzo, tra luci e ombre. L’esterno kosovaro, approdato al Como nello scorso mercato di gennaio, ha rappresentato per il Torino una risorsa che spesso ha destato qualche grattacapo: un giocatore capace di interpretare più ruoli e di incarnare valori apprezzati dal pubblico granata, ma mai in procinto di esplodere. Il suo addio ha chiuso un capitolo importante per la sua carriera, ma non ha reciso il legame emotivo con l’ambiente: un attaccamento che continua a emergere in modo spontaneo.
Vojvoda, a Como la crescita e quella dedica al Toro...
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A Como, Vojvoda ha trovato un contesto che gli permette di esprimersi in maniera diversa: utilizzato principalmente come terzino destro in una linea a quattro, ma con libertà di incidere anche in zona offensiva, rappresenta una risorsa tattica per la squadra di Fabregas. E non è un dettaglio che, nell’unico precedente recente contro il Torino, lo scorso aprile, sia stato decisivo con un assist nella vittoria dei lariani. Il giocatore questa stagione su 9 presenze ha realizzato un gol nella vittoria contro il Verona. La sua conoscenza delle dinamiche granata può rivelarsi un fattore, ma ancora più significativo è il legame che continua a mantenere con il mondo Toro: il 19 ottobre, dopo il successo del Como per 2-0 sulla Juventus, ha dedicato la vittoria ai tifosi granata ricordando di non aver mai vinto un derby nonostante dieci tentativi. «Ho giocato 10 derby contro la Juve al Toro e non ho mai vinto, da cuore granata sono contento e dedico questa vittoria al popolo granata», ha dichiarato. Un gesto che racconta meglio di qualsiasi statistica cosa significhi per lui aver vestito quei colori.