Torino, i dettagli del monte ingaggi: ecco dove finisce il tesoretto

Ne avevamo già parlato in settimana: il Toro cresce negli investimenti per quanto riguarda l'acquisto di cartellini (vedi Niang), ma anche e soprattutto sul piano del monte ingaggi. La Gazzetta dello Sport ha pubblicato tutti gli stipendi delle 20 squadre di Serie A nel dettaglio, e per il Torino si tratta di cifre sorprendenti. Per prima cosa, i granata sono saliti dal decimo al settimo posto in questa speciale classifica - passando dai 32 milioni lordi di monte ingaggi dello scorso anno, ai 45 milioni di questo. Un salto deciso, che va di pari passo agli ingaggi di Niang e Sirigu, e ai rinnovi a cifre importanti di Belotti e Baselli. I granata si lasciano dietro Sampdoria, Bologna (lo scorso anno avanti), e soprattutto Fiorentina, ferma a 35 milioni - e con un calo di 9 milioni rispetto al 2016. Un Torino, dunque, che si attesta alla portata della zona Europa anche per quanto riguarda il monte ingaggi, posizionandosi settimo e crescendo come mai aveva fatto nella sua storia. LA CLASSIFICA DEI MONTI INGAGGI DI SERIE A (CIFRE IN MILIONI DI EURO) Pos. Squadra Monte ingaggi 1 Juventus 164 2 Milan 117 3 Roma 91 4 Inter 82 5 Napoli 81 6 Lazio 62 7 Torino 45 8 Sampdoria 37 9 Fiorentina 35 10 Bologna 29 10 Sassuolo 29 12 Atalanta 27 13 Genoa 26 14 Verona 22 15 Cagliari 21 15 Spal 21 15 Udinese 21 18 Chievo 18 19 Benevento 15 20 Crotone 12 Ma come vengono suddivisi questi 45 milioni? Si passa così ad analizzare gli stipendi dei singoli calciatori. In questo caso, vengono considerati gli emolumenti netti. I top player granata sono 4: Belotti, Niang, Baselli e Sirigu percepiscono 1,5 milioni l'anno, seguiti a ruota da Ansaldi e Ljajic (1,4). Il muro del milione viene superato solo da Rincon (1,2) e Falque (1). Interessante notare come degli 8 nomi finora citati ben 4 provengano dall'ultima sessione di mercato, segno importante di crescita e ambizione da parte del club. A seguire N'Koulou (0,9), Valdifiori (0,8), Berenguer e De Silvestri (0,7), Burdisso e Moretti (0,6), Acquah, Molinaro e Obi (0,5), Barreca (0,4), Ichazo e Sadiq (0,35), Lyanco (0,3) e il gruppo di giovani composto da Bonifazi, Boyé, Edera, Gustafson e Milinkovic-Savic (250.000 euro a stagione). I granata, dunque, ai classici acquisti ad impatto relativamente basso (vedasi Berenguer) sono stati in grado affiancare nelle ultime sessioni offerte di maggior valore, diventando appetibili anche per nomi di livello. A parte il Milan dei cinesi (passato da 80 a 117 milioni), per altro, nessun altra squadra di Serie A ha avuto un incremento pari a quello granata (da 32 a 45 milioni, +13 milioni) per quanto riguarda gli stipendi in un solo anno solare. Una crescita significativa che, al di là della posizione stessa in questa particolare classifica, testimonia più di ogni altro dato l'ambizione della dirigenza granata. Rispetto a due anni fa la crescita è ancora più evidente. Basti pensare che all'avvio della stagione 2015/2016 il granata più pagato era Fabio Quagliarella, che percepiva una cifra attorno ai 750.000 euro all'anno. Oggi, quel Quagliarella sarebbe "soltanto" l'11esimo giocatore più ricco in rosa. Il monte ingaggi netto complessivo arrivava a 11 milioni, ben lontano dagli oltre 18 di spesa annua odierna da parte del club di via Dell'Arcivescovado. I dati della crescita granata sono incontrovertibili e inconfutabili, a vari livelli. A partire dal monte ingaggi - netto o lordo che sia - passando dallo stipendio massimo e arrivando al posizionamento rispetto alle altre squadre di Serie A (e c'è anche l'ingaggio di Mihajlovic, quarto tecnico più pagato, leggi qui). Un aumento che giustifica la continua ricerca di attivo durante le sessioni di mercato, utile per accompagnare la crescita in quello che resta il maggior capitolo di spesa del club. Un club che, a piccoli passi, si sta facendo largo tra le grandi, con la speranza di veder affiancare alla crescita economica anche una crescita dei risultati sportivi. Leggasi: Europa League.