La stagione 2024/25 è andata in archivio, lasciandosi dietro riflessioni, bilanci e un inevitabile retrogusto amaro. Paolo Vanoli, alla sua prima e unica annata sulla panchina granata, ha provato a dare un’identità chiara alla squadra, costruendo su certezze tattiche e uomini chiave. Da qui nasce una classifica interessante: quella dei calciatori più utilizzati, indicatore eloquente delle gerarchie interne, delle delusioni più cocenti e delle sorprese più inattese.


IL TEMA
Torino, i più utilizzati del 2024/25: Vanja e Ricci leader, male Pedersen e Sosa
Il podio dei minutaggi: Milinkovic-Savic e Ricci leader indiscussi
—In cima alla classifica troviamo tre volti che Vanoli ha ritenuto imprescindibili. Vanja Milinkovic-Savic guida il gruppo con 37 presenze e 3330 minuti: il portiere serbo ha vissuto la sua miglior stagione in granata, con prestazioni costanti, leadership crescente e una maturità finalmente emersa in modo netto. Non più solo un reattivo tra i pali, ma un punto di riferimento anche mentale per la retroguardia.
Alle sue spalle, con 32 presenze e 2847 minuti, si piazza Saúl Coco. Partito con ottime sensazioni, ha però progressivamente perso sicurezza: disattenzioni, cali di concentrazione e limiti tecnici evidenti ne hanno compromesso il rendimento nella seconda parte di stagione. Più ombre che luci, e sul suo futuro in granata pesano ora molti interrogativi.
Completa il podio Samuele Ricci: 34 presenze, 2836 minuti e un rendimento solido. Il regista toscano si è confermato elemento centrale della mediana, sempre lucido, preciso e presente in entrambe le fasi. Con continuità e personalità silenziosa, è stato uno dei pochi veri top stagionali.
Maripan, da riserva a titolare fisso: la sorpresa più bella
—Diversamente da Coco, c’è chi ha saputo scalare le gerarchie seguendo un percorso esattamente opposto all'ex-Las Palmas. È il caso di Guillermo Maripan, che chiude la stagione al quinto posto per minutaggio con 28 presenze e 2341 minuti. Il centrale cileno aveva iniziato male, tra incertezze e prestazioni timide, ma con lavoro e costanza ha saputo guadagnarsi la fiducia di Vanoli. Leader silenzioso, è diventato col tempo una delle poche note positive di questo Torino.
Pedersen e Sosa, occasioni sprecate: due acquisti deludenti
—Sul fronte delle delusioni, due nomi spiccano su tutti: Marcus Pedersen e Borna Sosa, entrambi arrivati per fare i titolari sugli esterni. Il norvegese, erede designato di Bellanova, ha messo insieme 29 presenze ma solo 15 da titolare e 1357 minuti: numeri che parlano di una fiducia mai pienamente guadagnata. Carenze in fase difensiva, poca incisività davanti, tante prove anonime.
Peggio ha fatto Sosa, che con 19 presenze e 1185 minuti non è mai entrato davvero nelle rotazioni. L’esterno croato, che avrebbe dovuto rappresentare un valore aggiunto, ha lasciato più dubbi che certezze, con prestazioni opache e una costante mancanza di spinta.
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