La fiducia in Juric e il fastidio finale per i suoi tentennamenti
—Nello stesso tempo, per onestà intellettuale, bisogna aggiungere che un ulteriore investimento sulla corsi di sinistra avrebbe reso ancor più completa la rosa granata. A gennaio il mercato del Torino è stato invece sottotono, ma è stato figlio di un rapporto ormai deteriorato con Juric. Cairo non ha compiuto alcun investimento significativo a gennaio, a differenza di quanto avvenuto con Ricci e Ilic nel 2022 e nel 2023, consapevole del fatto che il Torino non sarebbe più stato di Juric da giugno in avanti. A parole Cairo ha sempre sostenuto la tesi che avrebbe proseguito anche oltre il primo triennio il matrimonio con l'allenatore di Spalato. I fastidi sono subentrati nel momento in cui Juric si è mostrato titubante al momento di prendere in mano la penna e firmare. Le risposte interlocutorie hanno allontanato Juric da Cairo e alla fine il numero uno granata si è anche tolto qualche sassolino ("Ci tengo a ringraziarlo perché ha sviluppato i nostri atleti, anche se non siamo riusciti a cogliere l'obiettivo che lui stesso aveva dato"), anche perché l'imprenditore alessandrino ha assecondato e non poco ogni operazione di Juric nell'arco del triennio.
Lo scontro costante con il pubblico granata: l'anonimato in classifica non aiuta
—Per la presidenza Cairo il 2023/2024 è stato importante anche per l'inaugurazione del campo 3 del centro sportivo del Robaldo. Era da tanto tempo che il Torino attendeva una nuova struttura per il suo settore giovanile e il 4 maggio 2024 è stato fatto un significativo passo in avanti. Eppure, nonostante un buon mercato estivo e nonostante il prosieguo dei lavori del Robaldo la diciannovesima stagione di Cairo non può andare in archivio in modo totalmente positivo. La sufficienza c'è, ma nulla di più. Il club granata può e deve fare di più, invece troppo spesso sembra accontentarsi di quel che serve per sopravvivere in discrete condizioni in Serie A (e con l'espressione "in discrete condizioni" intendiamo la parte sinistra della classifica, raggiunta in otto degli ultimi undici campionati). E ciò ostacola la comunione d'intenti nella piazza granata, che come noto è (a volte fin troppo) esigente: alle prime difficoltà si riaccende lo scontro tra tifoseria e presidenza. Ora servirà avere "gesso", visione e lungimiranza per supportare Paolo Vanoli, che sarà l'allenatore nel momento in cui Cairo, il prossimo 2 settembre, raggiungerà i 19 anni di presidenza granata, eguagliando Orfeo Pianelli in vetta alla graduatoria dei numeri uno più longevi.
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