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Torino in numeri, Adams c’è e ingrana la marcia

Andrea Croveri
Dati alla mano: vediamo insieme come sta andando la stagione dello scozzese

Ché Adams è stato uno dei giocatori più brillanti della scorsa stagione. Arrivato dalla Championship, si è adattato con rapidità e sorprendente naturalezza alla Serie A. Acquistato per formare un tandem con Duván Zapata - un esperimento che stava funzionando alla grande prima dell’infortunio del colombiano - si è poi ritrovato a reggere da solo il peso dell’attacco. Quest’anno lo scenario è cambiato, eppure ci sono ancora dei punti fermi fondamentali. Con le prime variazioni di modulo e l’ascesa di un Simeone che ha troneggiato tra i titolari, Adams sembrava destinato a perdere il suo posto. Eppure, il suo impegno e la sua grinta hanno messo in evidenza ciò che in fondo era già sotto gli occhi di tutti: Ché Adams non può restare in panchina. Da qui la necessità di un nuovo cambio di modulo. Ed è a questo punto che dati che andremo ad analizzare assumono significato.

Ché Adams sempre presente

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Siamo ormai alla dodicesima giornata di Serie A: il Torino scenderà in campo alle 18:30 di lunedì 24 novembre contro il Como, e finora Adams, sia partendo da titolare (solo quattro volte) e sia dalla panchina, è sempre stato impiegato. Lo scozzese conta infatti undici presenze in campionato e due in Coppa Italia, queste entrambe da titolare. In Serie A ha una media di 44 minuti a partita, meno di un tempo intero di gioco, ma era prevedibile considerando che ha ritrovato minutaggio significativo soltanto dopo il cambio di modulo. In Coppa Italia, invece, la sua media sale a 63 minuti giocati.

Entriamo in campo

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In Serie A, undici partite, due gol: uno di destro e uno di sinistro, entrambi da dentro l’area. Un bottino tutt’altro che negativo, soprattutto se si considerano i minuti effettivamente giocati e il trend attuale della Serie A, dove molti centravanti faticano a raggiungere numeri importanti, lasciando spesso il compito di segnare a esterni offensivi o centrocampisti avanzati. C'è però molto altro da tenere in considerazione se vogliamo fare il punto sulla stagione dello scozzese. È vero: il minutaggio concesso a Ché Adams è stato finora severo, e se oggi è tornato tra i titolari è perché quel posto se lo è guadagnato. Sta ingranando, ma c’è margine per migliorare: è ancora a secco di assist, ma ha un buon 73% di precisione nei passaggi nella metà campo avversaria, però anche un poco convincente 50% di dribbling riusciti. Inoltre, sia in coppa che in campionato, il numero di grandi occasioni create è pari a zero. Insomma, la direzione è quella giusta, ma - a tutto il Toro, non solo ad Adams - manca ancora quel guizzo in più che possa davvero accendere la sua stagione.