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- Redazione TORO NEWS
Sabato 26 luglio alle ore 16:00, a Prato allo Stelvio andrà in scena l’amichevole tra Torino e Cremonese, ultimo appuntamento del ritiro estivo. Un test che, al di là dell’etichetta di “precampionato”, offrirà spunti concreti a Marco Baroni. La Cremonese non è il classico sparring partner di luglio. È una neopromossa con ambizioni chiare che, dopo la retrocessione del 2023, ha saputo ricostruirsi, centrando il ritorno in Serie A grazie a una stagione solida e ordinata: secondo posto in classifica e miglior difesa del torneo.
UN CAMBIO DI ROTTA
Alla guida c’era Giovanni Stroppa, esonerato a fine stagione. Dal 2 luglio, il timone è passato alle mani di Davide Nicola, ex granata e uomo di riferimento per squadre che vogliono affermarsi in Serie A. Il suo ritorno in grigiorosso segna un cambio di rotta: meno possesso palla, più attenzione all’equilibrio. La base tattica oscilla tra 4-2-3-1 e 3-5-2, con un baricentro più basso e transizioni veloci. L’obiettivo è chiaro: diventare una squadra difficile da affrontare, capace di fare punti pesanti anche senza dominare il gioco.
COSA PUÒ DARE L'AMICHEVOLE AL TORINO
Per il Torino sarà un test utile sotto diversi aspetti. Affrontare una squadra compatta, con linee strette e buona organizzazione difensiva, servirà a misurare la capacità dei granata di creare spazi contro blocchi bassi, una delle difficoltà emerse nella scorsa stagione. L’amichevole permetterà a Baroni di valutare l’impatto dei nuovi innesti in un contesto tatticamente già rodato, dove gli spazi sono pochi e le letture devono essere rapide. Non sarà una partita spettacolare, ma un esercizio utile per testare la qualità nelle zone calde del campo.
NICOLA, EX DAL CUORE GRANATA
E poi c’è Nicola, che al Toro ha lasciato un ricordo importante: nel 2021, subentrato in corsa, ha guidato i granata a una salvezza complicata, mostrando il consueto pragmatismo e attaccamento alla causa. Le sue squadre hanno sempre una firma riconoscibile: compattezza, aggressività nei duelli e spirito di sacrificio. Non cercano il dominio del gioco, ma colpiscono nei momenti giusti. Lavorano per contenere, resistere, e poi ripartire con rapidità. Il suo, è un calcio di nervi. E ritrovarlo oggi da avversario aggiunge un pizzico di significato a un’amichevole che, nei fatti, sa già di assaggio della nuova Serie A.
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