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Torino, la difesa non convince: il mercato può aiutare, ma urgono soluzioni

Piero Coletta
Le amichevoli hanno evidenziato una fase difensiva tutt'altro che stabile. Il mercato aiuterà, ma serve anche qualche ragionamento in più nell'immediato

Il Torino chiude la preseason con la gara contro il Valencia. Lo fa nei peggiori dei modi, con un 3-0 maturato al Mestalla che non ammette repliche. Una gara che mette in luce sì, una squadra che offensivamente è ben impostata con un gioco molto ricercato soprattutto sulle fasce, ma che allo stesso tempo evidenzia delle difficoltà nette nel reparto difensivo. Undici reti subite nelle sole amichevoli sono un dato che deve far preoccupare e che deve portare la società a fare inevitabilmente dei ragionamenti in sede di calciomercato.

Il vero nodo del preseason: una fase difensiva tutt'altro che impeccabile

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Se dal punto di vista offensivo si sono visti spunti molto interessanti e che lasciano comunque delle buone sensazioni per il campionato, non si può dire lo stesso dunque per la fase di non possesso. Questo però è un dettaglio che già la Lazio della passata si era visto. I biancocelesti giocavano un buon calcio offensivamente parlando, tanto da avere il terzo miglior attacco della stagione (61). Delle prime nove però è stata quella col peggior reparto difensivo, 49 reti subite. Un dato che inevitabilmente ha pesato sulla mancata qualificazione europea per i capitolini.

Come sopracitato, undici reti subite nelle amichevoli non possono lasciare tranquilli. I gol subiti dal Torino sono arrivati da situazioni comunque simili, o ripetitive: linea difensiva mal posizionata, con terzini o centrali spesso totalmente fuori posizione o errori in marcatura, oppure troppo spazio concesso. Contro l'Ingolstadt la marcatura sul marcatore è stata tutt'altro che perfetta e la stessa cosa si è verificata anche contro la Cremonese, con un Coco totalmente in ritardo su De Luca. Nel primo round contro il Monaco, in occasione del pareggio monegasco firmato Biereth, si nota la facilità con cui i francesi siano liberi di manovrare al limite, ma anche l'assoluta libertà dell'attaccante, sfuggito alla retroguardia. Il secondo gol di Camara arriva per una situazione fortuita. Il terzo gol di Golovin invece è frutto di un errore di costruzione dal basso. Questo si era visto già contro la Cremonese e si è riproposto contro il Valencia.

Anche la seconda manche di 90 minuti coi monegaschi ha riproposto gli stessi problemi. Sul primo gol è evidente l'errore in marcatura di Maripan. Il secondo arriva a causa di una incomprensione tra Israel e Dembelè. La terza è invece è frutto di un'ottima azione monegasca. Tutto questo si è rivisto contro il Valencia, a conferma di una fase difensiva rivedibile. C'è quindi un problema serio, soprattutto se si pensa ad un campionato come quello italiano in cui la fase difensiva ha avuto molta più importanza rispetto a quella offensiva.


Il mercato può ancora portare un centrale

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Tutto questo deve attenzionare la società. Se il Torino di Baroni sarà impostato con una linea difensiva altissima sarà necessario per forza un intervento nel reparto. Un difensore che nelle sue caratteristiche abbia quella della velocità, aspetto necessario per questo genere di difesa. Alla chiusura del mercato manca ancora un po' e il tempo di ragionare su un profilo simile ci sarebbe. Sicuramente però c'è da ragionare sull'aspetto prettamente tattico. Coco continua a mostrare delle pecche in marcatura notevoli e anche lo stesso Maripan non è apparso brillantissimo. In attesa di Ismajli, difensore molto brillante in marcatura, ma peccante in velocità e un Masina che non può più garantire velcità e affidabilità, per Baroni c'è e ci sarà una bella gatta da pelare. Proprio su questi aspetti, forse c'è da fare un passo indietro a livello tattico? Una linea difensiva leggermente più arretrata (non rinunciataria), può permettere ai granata di trovare una maggiore stabilità? Al tecnico le soluzioni, che però devono essere celeri. La stagione ormai è alle porte.