Il Torino vince ma non convince contro il Modena in Coppa Italia: statistiche alla mano, poca incisività e tante imprecisioni nonostante il successo.
"Mi aspettavo delle difficoltà, nel primo tempo la squadra non ha fatto bene, era particolarmente bloccata. Nel secondo tempo abbiamo abbassato un vertice, la squadra ha trovato le distanze e alleggerito la pressione del Modena. C’è da lavorare, ma lo sappiamo, è una cosa che non ci spaventa", ha dichiarato Marco Baroni dopo la sua prima vittoria ufficiale da allenatore granata in Torino-Modena. Il tecnico ha evidenziato le difficoltà riscontrate nella prima frazione e i miglioramenti nella ripresa. I dati confermano una prestazione sottotono, con diversi aspetti su cui lavorare. Il passaggio del primo turno di Coppa Italia è stato ottenuto, ma il gioco espresso non ha convinto del tutto.
L'atteggiamento delle due squadre
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Il Torino ha mantenuto il possesso per il 57,9% della partita e ha completato 465 passaggi (contro i 334 del Modena), con una buona precisione media dell’85,6%. Anche nella metà campo avversaria la precisione si è mantenuta alta (73,5%). Tuttavia, questa supremazia nel palleggio non si è tradotta in vere occasioni da rete, come dimostra la difficoltà a trovare spazi: appena 2 tiri da dentro l’area in tutta la gara.
Il Torino ha vinto il 56,7% dei duelli totali e il 71% di quelli aerei, segno di una certa superiorità fisica. Tuttavia, ha perso il confronto sui corner (4 contro 7) e sugli intercetti (7 contro 10). In difesa sono arrivati 27 respinte e una percentuale di contrasti vinti dell’87,5%, ma sono ben 16 i falli commessi, a fronte di 9 del Modena, e tre le ammonizioni.
Le occasioni create in Torino-Modena
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I granata hanno concluso solo 7 volte verso la porta, di cui 3 nello specchio. Cinque di questi tiri sono arrivati da fuori area, confermando la difficoltà nel penetrare l’area avversaria. Il gol è arrivato da una delle poche iniziative concrete, ma con un volume di gioco così basso è difficile pensare di replicare il successo contro avversari più strutturati.