Il centrocampista granata Samuele Ricci si è raccontato a 'Questo sono io', format di Vivo Azzurro Tv, canale della Nazionale Italiana. Il classe 2001 ha parlato del percorso in Nazionale, del Toro e della sua vita extra campo. Di seguito le dichiarazioni del numero 28, partendo proprio dal suo percorso da calciatore.


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Torino, Ricci: “Vanoli merita tanto. Ecco quali sono i miei sogni”
"Sono orgoglioso di quello che sto facendo e non è scontato. Tutti superiamo delle difficoltà, anche io con il Torino non giocavo molto all'inizio e dovevo ambientarmi, ma ho sempre cerato di rimanere concentrato per migliorare e dare il massimo. Tutto è inizio a 5/6 anni, verso i 9/10 mi ha visionato l'Empoli e non poteva esserci decisione migliore, da lì sono poi arrivato all'esordio in Serie A. Mi sono sempre sentito un po' più grande, anche il calcio in questo aiuta perché ho iniziato a vivere da solo prima e sono sempre stato predisposto ad essere una persona autonoma, anche grazie alla mia famiglia". In seguito0 il numero 28 granata ha raccontato dei suoi viaggi in Africa, parte importante della sua vita extra calcio: "L'Africa mi ha aiutato a crescere, sono stato in Namibia, Kenya e Madagascar. Vedi molta povertà e ti apre gli occhi su tante cose, mi ha colpito vedere ragazzi e famiglie che non avevano nulla ma erano molto felici comunque. " Ricci è poi tornato sulla sua vita vita da calciatore e sul suo momento, in particolare con la maglia granata: "Sto lavorando sulla personalità e sulla presenza in campo, oltre alle caratteristiche tecnico tattiche, anche in fase di realizzazione devo migliorare molto. E' un momento positivo, sto crescendo, con il Toro abbiamo avuto difficoltà ma ora stiamo facendo bene, grazie alla squadra ma anche al mister. Per come ho conosciuto io il mondo granata lui merita tanto." La parte finale dell'intervista è stata dedicata al percorso in azzurro: "Con la Nazionale c'è un gran legame, sono partito dall'under 17 fino alla prima squadra. La chiamata di Mancini è stata bella e inaspettata, poi ho continuato anche con Spalletti. Ho avuto anche la batosta di perdere la finale dell'Europeo under ai rigori, ma mi è servita molto. E' stata una bellissima esperienza e si era creato un ottimo gruppo. La Nazionale di oggi è consapevole e matura, anche se ci sono molti giovani. Mi piace imparare da giocatori di squadre importanti che giocano anche la Champions League. I miei sogni sono quelli di continuare con la maglia azzurra, magari vincere un mondiale e poi sicuramente mettere su famiglia."
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