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ROME, ITALY - OCTOBER 04: Gionanni Simeone of Torino FC scores a opening goal during the Serie A match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on October 04, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
L’impatto di Giovanni Simeone nel mondo granata può essere definito senza dubbio positivo. Qualche dubbio, com'è naturale che sia, c’era: al Napoli, nel triennio appena concluso, non ha mai trovato grande continuità, pur riuscendo comunque a ritagliarsi un ruolo importante come quello di “goleador di scorta” — si pensi all'annata dello scudetto targato Spalletti. Il suo arrivo a Torino è stato accolto con fiducia, soprattutto in un contesto privo di un punto di riferimento come Duván Zapata. L’argentino, però, non ha impiegato molto a farsi trovare pronto e a rendersi utile alla causa granata.
Dopo aver esordito in Coppa Italia contro il Modena, dove aveva giocato l'ultima mezz'ora di gara, il Cholito è sempre partito titolare nelle successive gare di campionato: Inter, Fiorentina, Roma, Atalanta, Parma e infine Lazio, un totale di 425 minuti di gioco già collezionati. Dato in netta controtendenza rispetto a quello della passata stagione, dove ne aveva collezionati appena 131, senza trovare mai la rete. Come si apprende dai dati di SofaScore, l'argentino ha una media di 2,25 tiri per partita e i tocchi nell'area avversaria sono 3,50 di media in ognuna delle 8 gare fin qui disputate tra Serie A e Coppa Italia.
L'apporto di Simeone a livello comportamentale è ottimo: l'attaccante classe 1995 si è calato subito bene, si muove tanto nel reparto offensivo e soprattutto funziona molto bene come perno d'attacco. Ha messo in mostra anche ottime doti di lotta con una percentuale di duelli vinti del 38,8%. Spesso si vede Simeone lavorare spalle alla porta per tenere la sfera, difenderla ed eventualmente smistarla. E sono già arrivati anche due gol, entrambi all'Olimpico di Roma.
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