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Torino Femminile, la strada per il successo: cuore, grinta, qualità e…

Davide Bonsignore Redattore 
La svolta c'è stata, la strada è quella giusta: serve dare conferme, ma per farlo...

Già solo per dare un'indicazione su quanto il Toro sia realmente migliorato, basti pensare che la formazione che ha sconfitto le granata 0-3, adesso è pari per punti ma dietro per differenza reti. Una piccola curiosità per identificare il grande lavoro svolto da Fulvio Francini sul Torino Femminile. Parliamo di una formazione che - benché l'altisonante nome "Torino" faccia effetto a chi la vede contro in campionato - in realtà ha cominciato la Serie C come underdog, neopromossa in un campionato che, rispetto all'Eccellenza Regionale, lascia dietro di sé un abisso. Una formazione che con giovani ragazze prevalentemente di Torino e dintorni e prevalentemente cresciute in granata (lo stesso si può dire del mister) sta cercando di scalare le competizioni per poter stare in un campionato in cui il nome "Torino" possa suonare bene. La strada è ancora lunga ma è quella giusta, soprattutto perché, rispetto a un mese fa, il Torino Femminile sta mettendo in campo tutt'altra qualità: la grinta e il cuore senz'altro fanno, ma la qualità è quella che permette di fare risultato. A questi aspetti, ne va aggiunto un altro adesso...

Torino Femminile, la strada per il successo: ecco cosa manca

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La gara di domenica contro il Lesmo, terminata con un incredibile pareggio di cuore delle granata in extremis, a siglare il 2-2, ha fatto risaltare tutti questi aspetti, in positivo e in negativo. Al Cit Turin si è presentata una squadra imbattuta in Serie C - e tale è ancora - con qualità ed esperienze indubbie: nella scorsa stagione, da neopromossa dall'Eccellenza Regionale, è arrivata quinta (su quindici partecipanti) in questa competizione. Una squadra che, però, si è trovata di fronte un Torino coraggioso che ha messo in mostra volontà di offendere, con pressing alto e verticalizzazioni rapide. Una partita combattuta, giocata prevalentemente nei 60 metri centrali, che ha fatto risaltare alcuni aspetti: innanzitutto, come già abbiamo ampiamente esaltato, lo spirito delle granata. Le ragazze di Francini sono andate sotto due volte e due volte hanno recuperato il risultato, in un finale travolgente sia in campo che sugli spalti, con il pubblico entusiasta del carattere mostrato dalle proprie ragazze e anche dal rientro - accolto con grande acclamazione da parte dei tifosi - di Francesca Bodini, tornata in campo dopo un lungo infortunio. L'altro aspetto è la qualità: in molti frangenti - di fatto nelle occasioni in cui il Torino attaccava, specialmente sfruttando l'intesa tra Bazzocchi e Altafin - la difesa del Lesmo è andata in difficoltà, cosa che invece non in altrettante occasioni è successa all'inverso, con la coppia Musso-Municchi in difesa - coadiuvata dal lavoro di Caffaratto, Degani e, per l'appunto, Bodini - che è stata pronta a smorzare le offensive della formazione lombarda. Così, va detto, con una qualità superiore, è emersa da parte del Torino anche una carenza di esperienza - e questo è naturale - che andrebbe però bilanciata da una maggior enfasi sulla fisicità e sull'agonismo.

Torino Femminile: ecco cosa manca per raggiungere l'agonismo della Serie C

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Perché la differenza di esperienza, in realtà, si vede. Si percepisce che il Toro è l'underdog del campionato, che ha sofferto tantissimo il passaggio dall'Eccellenza alla Serie C e che soltanto adesso (in realtà da tre settimane a questa parte) sta riuscendo a trovare una quadra. Anche a livello mentale, le ragazze granata hanno compreso le proprie qualità, le hanno riconosciute e hanno iniziato a metterle in mostra: così sono arrivate la vittoria in casa della Tharros e l'ottimo pareggio contro il Lesmo. Se, però, soprattutto nel finale, tutta questa qualità si è messa in mostra, con il Torino che - dopo aver recuperato il pari - ha continuato ad attaccare mettendo tremendamente in difficoltà la difesa lombarda, è anche vero che la fase precedente non è stata altrettanto positiva. A partire dal 55' circa e fino a quando sono arrivati i primi cambi di Francini, al 70', la formazione granata è apparsa senza forze, provocando una lentezza generale e una prevedibilità evidente in fase offensiva. Le decisioni di campo sono tali, per quanto forse le sostituzioni si sarebbero potute fare prima, ma è chiaro che su questo aspetto la squadra dovrà porre molto l'accento nelle prossime settimane. Una qualità del genere, come è emersa, risente tanto della mancanza di esperienza, che può essere però bilanciata da un'enfasi maggiore sulla preparazione fisica, volta al raggiungimento del livello agonistico della competizione. Si può dire, senza troppi dubbi, che se le giocatrici granata avessero avuto almeno un quarto d'ora in più di resistenza, a quest'ora staremmo parlando della prima sconfitta in campionato per il Lesmo. Un aspetto su cui lavorare, perché ribadiamolo: il cuore, la grinta, lo "spirito Toro" e anche la qualità non mancano di certo. Se il Torino Femminile raggiungerà anche il livello agonistico della Serie C, allora il salto di qualità potrà essere completato.