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ToroPreview, verso il derby: “Il Torino può vincere contro la Juventus?”

Redazione Toro News
Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro: oggi tocca al derby

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, in occasione del derby, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Alessandro Balbo, Alessandro Gigante e Alberto Girardi.

Giornata di derby, che per tanti è il primo: che clima vi aspettate tra i giocatori granata? Tensione o concentrazione?

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Balbo - Il derby è sempre un momento cruciale della stagione. Non è solo il giorno stesso della partita, ma una vera e propria "settimana di passione", che è iniziata con le dichiarazioni di allenatore e giocatori, ed è passata dall'allenamento a porte aperte al Filadelfia. Tutto ciò dimostra l'importanza di questa stracittadina per tutto l'ambiente granata, in primis per i tifosi. I giocatori lo sanno, e sanno di avere una pressione addosso che devono saper sfruttare e canalizzare in qualcosa di positivo.

Gigante - Credo che il clima sia di grande concentrazione. È inevitabile che il derby porti con sé una dose di tensione, ma questa squadra ha imparato a gestirla. Baroni sta creando un gruppo unito, abituato a lottare, e questo può fare la differenza in partite così in cui la parte psicologica è determinante. Per tanti sarà il primo derby, ma sarà un’occasione per dimostrare il loro attaccamento alla maglia.

Girardi - Le aspettative sono basse e non può essere altrimenti. L’ultimo derby allo Stadium fu un disastro dal punto di vista dell’atteggiamento e Vanoli schierava titolari molti giocatori che ci saranno anche oggi. Spero vivamente di vedere un Toro diverso, un Toro che capisca il valore di questa partita.

Storicamente i derby sono sempre caduti a favore della Juventus, perché secondo voi questa mancanza di mordente vincente nelle stracittadine?

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Balbo - Come disse tempo fa Mihajlović, il derby non è solo una sfida tra due squadre ma è qualcosa di più, una sfida tra due modi opposti di vivere il calcio e vedere il mondo. Il Torino lo sa, ma non riesce più a concretizzare questa essenza del derby, mentre la Juventus l'ha un po' dimenticata, ma riesce lo stesso a imporsi. La questione è: perchè rispetto ai tempi passati il Torino di oggi non riesce più a giocarsi questa sfida alla pari, oltre la differenza di livello? A mio avviso si è perso quel senso di rivalsa che questa partita comporta, il Toro si è dimenticato che in quei 90 minuti di gioco non ci sono 22 giocatori in campo, ma un mondo fatto di luce opposto a uno in bianco e nero.

Gigante - Negli ultimi anni il Torino ha spesso approcciato il derby più con rispetto e onore che con la convinzione di poterlo vincere. È mancata la vera fame, quella cattiveria che serve in partite dove la differenza tecnica è spesso determinante. La Juve ha sempre avuto la mentalità del “vincere a ogni costo”, il Toro invece deve ritrovare l’orgoglio di chi gioca senza paura, con la testa e con il cuore.

Girardi - Non lo so, per me è a tratti inspiegabile come situazione, ormai è diventata una cosa che è così e basta e non c’è nulla da fare. Certo che se nell’era Cairo sono passati tantissimi giocatori e allenatori e di derby ne hai vinto uno soltanto, forse la colpa non è poi solo di chi scende in campo o prepara la partita, forse la società è più che responsabile. Mi chiedo se negli anni qualcuno abbia mai spiegato ai giocatori, soprattutto agli stranieri, la storia e l’importanza di questa partita. Credo che per preparare bene questa gara serva che gente da Toro spieghi alla squadra che cosa è il Toro, ma non credo che prima di un derby in società si sia mai fatto uno squillo a gente come Pulici, Graziani o Bruno…

Si affrontano due squadre opposte: una ha appena cambiato allenatore, l'altra sta trovando solidità. Il Torino può fare il colpaccio nel derby?

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Balbo - Visti i precedenti non so quanto il cambio di allenatore della Juventus possa giovare al Torino. Un discorso che va oltre la figura di Spalletti. Nei momenti in cui la Juventus era in crisi ed è arrivata al derby è sempre riuscita a ribaltare la situazione in suo favore. Quindi bisogna stare ancora più attenti, è vero che la Juventus non ha un'idea precisa di gioco, molti infortuni ed è in parte criticata, ma il Toro non può pensare che il buon momento dell'ultimo mese sia un fattore determinante. Lo ripeto, il derby ha logiche a sé stanti.

Gigante - Sì, ma solo se mantiene lucidità e intensità per 90 minuti, titolari e “non”, come dice Baroni. La Juve è in una fase di transizione dopo il cambio recente in panchina, e questo può essere un vantaggio per il Toro, che invece ha una struttura di gioco chiara e un’identità definita.

Girardi - Per me è una domanda che non ha quasi più valore, il Toro può fare il colpaccio sempre, vedi la partita con il Napoli o con la Roma. Ma il problema non è che Juve incontriamo, non è legato alla cifra tecnica delle due squadre o al momento della stagione che affrontano, il Toro non vince i derby, tantomeno fuori casa. È chiaro che prima o poi i granata trionferanno sul campo bianconero, magari sarà quest’anno, magari il prossimo, sicuramente non si può perdere per sempre, ma non cambia quanto ottenuto nell’era Cairo.

Quale può essere il punto di forza più importante nel Torino anti-Juve?

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Balbo - Il Toro è il Toro e Torino è granata per il suo vecchio cuore granata, una cosa che noi abbiamo e loro no. La storia, la sventura, il dolore e la passione per una squadra che è più di una squadra: una comunità, un popolo che cerca il suo riscatto. Un fattore che può sembrare astratto e retorico, ma che se concretizzato non conosce rivali.

Gigante - Il collettivo. Non c’è un singolo che spicca particolarmente su tutti, ma un gruppo che difende e attacca insieme. La compattezza, il ritmo e la capacità di ripartire con rapidità possono mettere in difficoltà la Juve.

Girardi - La grinta, la passione, la voglia e la consapevolezza che si può essere i primi a spezzare la maledizione che dura dal 1995. I giocatori devono scendere in campo portando sulle spalle la rabbia di una tifoseria che si sente presa in giro e che è ormai rassegnata all’idea di non vincere contro i rivali di sempre.