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Tra un Pisa più grintoso e un Toro più svogliato tante emozioni in un giusto pareggio

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Controcorrente di Gino Strippoli - Granata salvati ancora una volta da Paleari, ma il sistema difensivo fa acqua

È stato ancora Paleari a salvare il Toro. Contro il Pisa, il Torino ha subito più del dovuto le incursioni in contropiede dei ragazzi di Gilardino. Troppi gli spazi lasciati dai granata durante la fase offensiva, dove i nerazzurri han trovato praterie per le loro scorribande che, nel giro di 27 minuti, hanno portato due gol che hanno fatto sbandare il Toro. Sicuramente c’è stata una buona risposta di carattere, trascinati dalla verve di “Fudre” Simeone, che ha poi portato al pareggio nei minuti finali del primo tempo.

Ci si aspettava di più dal Toro, ma ad onor di cronaca il Pisa si è rivelato una gran bella squadra, che corre molto e non ha paura di cercare la vittoria. Per cui il secondo tempo ha visto Samper, portiere pisano, inoperoso mentre a salvare il Toro dal terzo gol è stato ancora Paleari al 74’, dopo un'ennesima ripartenza della squadra avversaria e tiro di Vural. Il pareggio è giusto per quello che si è visto in campo. Non era una partita facile, visto cosa aveva combinato il Pisa contro Milan e Lazio. Si è vista più voglia di vincere, più grinta e fisicità negli avversari, e meno in alcuni giocatori del Toro.

La difesa? Dopo che prendi due gol dopo nemmeno mezz’ora di gioco, la fase difensiva è sott’accusa. E non si parla solo dei centrali, ma di tutto il sistema difensivo. Va benissimo giocare in attacco, ma se si attacca in massa occorre avere i giusti accorgimenti per evitare le eventuali ripartenze avversarie. D’altronde, se si vuole vincere serve più accortezza e tanto cinismo in più in avanti. Nei secondi 45 minuti di gioco ci si aspettava un Toro più propositivo, galvanizzato dalla rimonta, e l’entrata di Ngonge ha portato anche la giusta vivacità. Ma i vari tentativi di tiro dei granata sono sempre stati rimpallati dai difensori avversari, tant’è che l’unica azione offensiva pericolosa l’ha portata il Pisa con il binomio Nzola-Vural, con una bella respinta in angolo del numero uno granata.

Sicuramente più bravi tecnicamente, i giocatori del Toro hanno però subito la fisicità dei pisani. Molti i duelli persi: ben il 56,4% a favore degli uomini di Gilardino e questo dimostra quella grinta in più che non c’è stata nei ragazzi di Baroni. Anche i duelli aerei sono stati a favore dei pisani, con un 55,8%. Insomma, c’è molto da fare per Baroni e se si può essere contenti di come vanno le cose in attacco, viste le prestazioni di Adams e Simeone, c’è molto da rivedere non solo in difesa ma anche a centrocampo, dove c’è poco contrasto di gioco.

Bravi nel Pisa Stefano Moreo (che ha segnato i suoi primi due gol in Serie A), Meister, Ahinsanmiro e Touré, che hanno dominato dal punto di vista fisico sia in mezzo al campo che in attacco. Ci si aspetta nel Toro ancora di vedere un Casadei più incisivo e presente nel gioco, mentre Vlasic va ancora troppo a sprazzi. Decisamente bene Pedersen, che ha messo sempre in difficoltà gli avversari: non mancano i miglioramenti di questo ragazzo in fase propositiva, anche se deve ancora migliorare in fase di non possesso.