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Vanoli e il paragone con il passato: all’esordio peggio di Miha, Mazzarri e Juric

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Il confronto di Vanoli con il passato: i numeri non mentono e dicono che il Torino ha disatteso le aspettative
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Paolo Vanoli ha concluso il suo primo anno al Torino e il suo primo anno da allenatore in Serie A con 44 punti all'undicesimo posto in classifica, a meno 5 dalla zona sinistra della classifica, con gli stessi punti dell'Udinese (lasciata dietro per gli scontri diretti), a più uno sul Genoa, a più 13 sulla prima squadra retrocessa (l'Empoli). Vale sottolineare che la quota salvezza a 31 è stata bassissima e si è andati ancora una volta ben lontani dai fatidici 40 punti che erano indicati in passato come la soglia di sbarramento per una salvezza nel massimo campionato italiano. Nella scorsa stagione il Frosinone retrocesse con 35 punti classificandosi al 18° posto, segno che il divario era meno accentuato rispetto a quello che è stato visibile in questo campionato. Tale aspetto non è affatto trascurabile nell'analisi complessiva dell'annata di Vanoli.

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Excursus storico: Vanoli superato un po' da tutti negli ultimi 15 anni

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Juric nelle ultime due stagioni aveva portato il Torino a 53 punti, nel 2023/2024 al nono posto, nel 2022/2023 al decimo. Il primo anno di Juric era stato comunque migliore rispetto a quello di Vanoli: decimo posto con 50 punti, ben 6 in più rispetto alla versione di quest'anno. Per Walter Mazzarri la stagione da prendere come riferimento deve necessariamente essere la 2018/2019, l'unica vissuta dall'inizio alla fine sulla panchina granata (in quella prima subentrò a Sinisa Mihajlovic a gennaio, in quella successiva si accordò con la società per andarsene appena prima del lockdown per la pandemia da Covid-19). La 2018/2019 fu una stagione eccezionale per il Torino: settimo posto con 63 punti, girone di ritorno da record e qualificazione ai play-off di Europa League grazie all'esclusione dalle coppe del Milan. Tornando ancora indietro come i gamberi, bisogna dire che anche il già citato Mihajlovic al primo colpo fece meglio di Vanoli. Il serbo chiuse con 53 punti al nono posto in perfetta linea con quanto fatto da Juric nel biennio 2022-2024. Prima di Mihajlovic il Torino visse il quinquennio di Gian Piero Ventura, iniziato nel 2011/2012 con la promozione dalla Serie B. Il primo campionato in Serie A dell'era Ventura terminò con il Torino 16° a quota 39 punti, dunque 5 in meno rispetto al Torino attuale. Va detto che quella squadra tornò in Serie A dopo tre difficili campionati in Serie B e da matricola ottenne una salvezza abbastanza agevole. Nei successivi tre tornei di Serie A con Ventura in panchina il Torino ha terminato sempre meglio in termini di punti rispetto a questa stagione: settimo con 57 punti (2013/2014), nono con 54 (2014/2015) e dodicesimo con 45 (2015/2016).

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Il crollo e la reazione di Cairo

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L'excursus storico affrontato serve a evidenziare i problemi riscontrati dal Torino di Vanoli, specie nell'ultimissima fase della stagione che è stata oltremodo negativa. Il Torino per lungo tempo, soprattutto tra febbraio e marzo, è stato in linea per eguagliare il bottino di punti delle ultime due annate con Juric in panchina, poi i risultati non sono più venuti e l'ipotesi 50 punti è evaporata. Proprio per tali ragioni anche la posizione di Vanoli è stata messa in discussione dal presidente Urbano Cairo dopo l'ennesimo brutta sconfitta, quella di domenica 25 maggio in casa contro la Roma nella trentottesima giornata.

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