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Torino, retroscena Ljajic: il confronto con Mazzarri e la scelta del giocatore

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Nella foto:

Il fatto / Il tecnico ha confermato al fantasista: per me puoi essere una risorsa. Ma lui ha preferito un posto da titolare

Gianluca Sartori

Adem Ljajic ha deciso, sarà un calciatore del Besiktas. Una scelta maturata nella notte, dopo una giornata convulsa. Da una parte il fronte della trattativa tra i club, orchestrata dall'entourage del giocatore facente capo al potente Fali Ramadani, dall'altra un confronto decisivo tra l'ormai ex numero 10 granata e Walter Mazzarri, il tecnico del Torino. Che ha voluto parlare con il giocatore una volta per tutte, vis-a-vis, all'interno del suo ufficio al Filadelfia.

E' stato in quel momento che il tecnico ha ribadito a Ljajic la sua linea, con schiettezza e onestà. Mazzarri ha confermato ad Adem che lo avrebbe trattenuto volentieri come una risorsa importante per la squadra, ma che non poteva in tutta onestà garantirgli un posto da titolare. Si è visto anche nell'ultima gara, a San Siro: nel momento del bisogno, Mazzarri ha puntato su Ljajic, a gara in corso. E lo avrebbe fatto anche in futuro, ritenendolo una freccia importante nella sua faretra. Al contempo, la presenza di giocatori importanti come Falque, Belotti e Zaza gli impediva di assicurare al serbo un ruolo da primattore. Ljajic avrebbe dovuto lottare per una maglia da titolare settimana dopo settimana, consapevole della situazione, senza creare problemi, mettendo anche in preventivo diverse panchine.

Ljajic, apprezzando la sincerità del tecnico, ha però fatto considerazioni diverse: a quasi 27 anni, nel pieno della maturità, voleva avere la certezza di sentirsi protagonista tutte le settimane. L'offerta del Besiktas era allettante: quattro anni di contratto a tre milioni a stagione (il doppio di quanto percepiva a Torino). Ljajic a Torino è stato bene per due anni. Forse è stata l'esperienza italiana che più lo ha gratificato in termini personali. Ha avuto un ruolo centrale, è stato amato dai tifosi come non gli era mai successo prima. Lo stesso Mazzarri lo ha fatto maturare: gli atteggiamenti da primadonna hanno lasciato il posto alla mentalità al servizio della squadra. Sarebbe rimasto volentieri: l'altro giorno, ai tifosi adoranti al Filadelfia, non ha mentito. Ma ha deciso di cogliere l'opportunità che si presentava e a posteriori quella disponibilità a firmare autografi e foto, inusuale per il personaggio, è interpretabile come un ringraziamento. Il campionato turco non sarà di primissimo livello, ma il Besiktas proprio ieri sera si è qualificato ai gironi di Europa League. Eliminando il Partizan di Belgrado, squadra dove Ljajic è cresciuto. Quando si dice il destino...