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Auguri Toro, 110 anni di Leggenda: storia di un popolo senza eguali

3 dicembre / Ricorre oggi l'anniversario della fondazione dei granata: un'identità e un senso d'appartenenza al di fuori di ogni schema

Nikhil Jha

""Molte squadre hanno una storia, ma solo il Toro è Leggenda". Come meglio celebrare la storia - pardon, Leggenda - del Torino, se non attraverso una massima anonima che racchiude dentro di sé tutto lo sconfinato orgoglio di un popolo, quello granata, che oggi, 3 dicembre 2016, compie 110 anni di storia. Un popolo nato in una sera non come tutte le altre alla birreria Voigt, nel cuore della città, affacciata sull'odierna piazza Solferino. E nel cuore della città, della quale porta anche il nome, questo popolo si radicò, attraverso le vittorie più grandi e le tragedie più tristi, sino a fare di questo popolo e di questa squadra una cosa sola.

"E oggi questo legame tra il Toro e la sua gente, avvelenata da anni di buio - ma non per questo distante - rivede la luce sul campo e fuori, dove tornano i bambini vestiti di granata ed orgogliosi di esserlo, magari con una bacheca non ricca quanto qualcun altro, ma con la consapevolezza precoce di possedere un'identità unica, figlia di una storia - pardon, Leggenda - che trova posto nei racconti del Grande Torino, di Superga, di una rinascita dolorosa, di un destino avverso avido di mettere alla prova chi in quei colori ci rivede un riflesso della propria vita, un'evasione collettiva dalla quotidianità.

"E poi Meroni, il settimo scudetto, i pali di Amsterdam, le bandiere stracciate ma mai ammainate, anche quando il tempio del Filadelfia cadeva a terra o un tribunale sanciva la fine della storia quasi-centenaria di una società che ha scritto quella del calcio italiano. Ora il Toro guarda avanti, con ambizione, perché il sentimento che dopo 110 anni si ricominci di nuovo a correre, ancora una volta, come se si fosse alla birreria Voigt in quel magico 3 dicembre 1906, è ancora forte. Il Toro è vivo, il Toro pulsa, sotto terreno del Fila che sta tornando verde, nelle piazze e sui balconi di una città che non l'ha mai abbandonato, nell'orgoglio di chi sente di appartenere a qualcosa di diverso. Oggi, nel 2016, dopo così tanto tempo, c'è ancora una gran voglia di scoprire nuove emozioni con questa maglia addosso. Con uno sguardo indietro che ricordi perché niente è come il Torino, ma con i piedi che puntano avanti per sognare ancora un modo che renda l'essere granata ancora più bello.