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Bilancio-Torino, Settore Giovanile ‘modello Borussia Dortmund’: minima spesa, massima resa

Inchiesta TN - parte 8 / Circa 3 milioni di euro per tutto i vivaio, staff e tecnici compresi. Risultato: due scudetti in due anni e squadre ai massimi livelli in tutte le...

Lorenzo Bonansea

"Il bilancio 2014 dei granata, come vi abbiamo approfonditamente presentato, presenta diverse voci interessanti e che permettono una più chiara comprensione di come “i liquidi” del Torino siano gestiti, tra entrate e uscite. Un punto sicuramente chiave per qualsiasi squadra professionista è quello che riguarda il Settore Giovanile, la cui gestione - in questi anni - ha portato frutti importanti.

"Le ultime due stagioni - infatti - sono da incorniciare per quanto riguarda i giovani granata: se l'anno scorso la vittoria della Berretti (decimo titolo di categoria) e lo scudetto Primavera svanito solo dal dischetto avevano già tracciato una linea importante, nella stagione corrente, con tutte le categorie approdate ai playoff se non addirittura alle Final Eight, e il trionfo di Longo sulla Lazio, ha costituito la vera ciliegina sulla torta.

"Bilancio alla mano, infatti, il resoconto del 2013 mostrava come in quell'annata Cairo avesse investito sul vivaio (Primavera compresa) esattamente 3.740.000 euro. Una cifra non irrisoria, ma sicuramente contenuta, che a molti aveva fatto storcere il naso, pensando in un'altra politica “al risparmio” fine a se stessa e che - tirando le somme - non avrebbe portato a nulla d'importane.

"I nuovi criteri di valutazione 2014 non ci permettono di conoscere - ad oggi - con precisione centesimale, l'investimento attuato dalla dirigenza granata. Questo però, in sostanza, si allinea con quello dell'anno passato. La squadra di Longo - insieme alle altre del settore giovanile - è riuscita a capitalizzare al massimo le risorse disponibili, mostrando ancora una volta come non sempre vince chi spende di più, ma chi lavora meglio.

"I cugini della Juventus ad esempio, investono ben 6.500.000 euro l'anno per quanto riguarda il vivaio, esclusa la Primavera e il correlato staff tecnico. Per i ragazzi attualmente sotto la guida di Grosso, infatti, la dirigenza bianconera attinge direttamente dai fondi della Prima squadra, e la spesa per costruire il gruppo principe del vivaio (la Primavera) si aggira introno ai 10.000.000 di euro l'anno.

"Cifre completamente diverse, e risultati assolutamente differenti: la Juventus, infatti, non è riuscita a portare nessuna delle sue squadre giovanili alle fasi finali di categoria, nonostante investimenti di 5 volte superiori rispetto ai 3.740.000 dei granata. Un dato che ci dà la dimensione di come in un calcio decisamente più pulito e meno legato a doppio filo con il mondo finanziario non conti la quantità di soldi, ma l'apporto umano e tecnico che si vuole consegnare ai ragazzi, e su questo il Toro non è secondo a nessun altro.

"Anzi, quello granata è il modello che più si avvicina a ciò che gli esperti definiscono il miglior vivaio d'Europa: quello del Borussia Dortmund. Minima spesa, massima resa, i tedeschi investono circa 6 milioni di euro a stagione nel vivaio, puntando fortemente sui talenti provenienti direttamente dalla Vestfalia. Senza andare troppo lontano. Così il club è riuscito in poco tempo a risanare un bilancio che nel 2006 recitava:- 140 milioni di euro. Ma la più grande differenza che separa l'Italia in generale dalla Germania, è - guarda un po' - l'investimento dedicato alla ricerca tecnologica. Potrà sembrare sciocco o addirittura superfluo, invece, gran parte di questo successo è dovuto alla Footbonaut: il macchinario 'spara palloni' posto in una stanza dove i ragazzi si esercitano a controllare ed impostare di prima la sfera, 'calciata' a circa 100 km/h, verso un bersaglio che di volta in volta cambia posizione. L'investimento è costato al club 1 milione di euro, rateizzato in più anni.

"Modello tedesco a parte, è chiaro a tutti come il lavoro svolto negli anni dal tandem Bava-Longo, senza mai dimenticare persone come Benedetti, Comi e tutti gli altri allenatori delle giovanili, abbia dato i suoi frutti. Quando il capitale umano, conta molto delle mere banconote...

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