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Frongia (Sardegnasport): “Giulini? Buoni i risultati economici, meno quelli sportivi…”

Verso il match / Le parole del collega sardo: “I tifosi rossoblù vorrebbero che il Cagliari avesse la dimensione del Toro"

Gianluca Sartori

"Per capire meglio come arriva il Cagliari alla sfida contro il Torino, abbiamo contattato il collega Fabio Frongia, caporedattore di Sardegna Sport. Il giornalista sardo ci ha parlato del momento dei rossoblù e di come viene visto il Toro in Sardegna.

"Come arriva il Cagliari alla partita? 

"Non è tranquillo, ha bisogno sicuramente di vincere. L’obiettivo è di sfruttare al meglio le partite casalinghe con Torino, Udinese, Bologna: tre squadre senza obiettivi di classifica, rispetto a quelli che saranno scontri diretti con Verona e Genoa. La squadra arriva dalla vittoria di Benevento, totalmente immeritata, arrivata nei minuti di recupero con una prestazione deludente. Lo hanno ammesso tutti, ma sono stati tre punti fondamentali. Cigarini, difficilmente partirà dal primo minuto, ma se entra è una buona notizia. La sua assenza si è fatta molto sentire, è l’unico costruttore di gioco del Cagliari. È l’unica incognita che ha Diego Lopez.

"Che Torino vi aspettate alla Sardegna Arena?

"“C’è molta curiosità. C’è chi si aspetta un Toro in una fase di transizione, confuso, quindi un po’ meno “sul pezzo”. Dall’altra parte c’è chi teme il Toro, una squadra comunque di livello anche se non sta facendo benissimo nell’ultimo periodo. C’è soprattutto paura del Cagliari, che quando ha sfidato squadre più o meno sul livello del Toro, come Fiorentina e Sampdoria, ha sofferto, perché non sa prendere in mano le redini della partita, non ha un suo gioco specie quando manca Cigarini, ma gioca molto di rimessa. Si spera di trovare un Toro che pensi magari al futuro e non tanto al presente. Il giocatore più temuto? Iago Falque prima di tutti, poi Belotti”.

"Che giudizio dai sulla presidenza Giulini?

"“Dal punto di vista sportivo nella piazza c’è delusione. Non è sbagliato che sia così; al di là della promozione, che non è mai scontata, se si va a vedere i due anni in Serie A, oltre all’anno della retrocessione, c’è mediocrità: non c’è entusiasmo. Mandato via Rastelli è arrivato Lopez, tecnico low cost, la difesa si è sistemata, ma non si vede all’orizzonte un grande avvenire. La gente magari si aspettava qualcosa in più, di essere, magari, proprio al livello del Torino: una squadra che possa puntare stabilmente al sesto posto. Invece sia l’anno scorso che quest’anno si è lottato per la salvezza. Certo, c’è il sogno dello stadio nuovo, le cose si muovono e il progetto sta andando avanti. Si aspetta di sapere chi eseguirà i lavori. In generale i bilanci sono in ordine, ma si vive su due binari: la gestione societaria è encomiabile, anche dal punto di vista del merchandising, mentre dal punto di vista dei risultati non c’è tutto questo consenso. I tifosi sognano di arrivare ai livelli del Toro, di avere una squadra che possa sognare di arrivare sesta in classifica. Nei fatti però si vede una società molto oculata, che ribadisce che bisogna chiudere in attivo i bilanci - e lo fa con regolarità - ma la rosa è sempre risicata, con undici giocatori di qualitò e poco più. Poi certo, finchè almeno ci si salva, al tifoso va bene. Se però mi chiedete un giudizio complessivo sulla gestione Giulini, è positivo con riserva.