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Il ballo dei subentranti: Torino-Crotone è anche Mazzarri contro Zenga

Testa a Testa / Sono solamente due i precedenti tra i due tecnici. Un passato tra Inter e Sampdoria in comune

Redazione Toro News

"Torino-Crotone sarà anche Mazzarri contro Zenga, un duello tra allenatori simili ma nel contempo diversi. Subentrati ad un mese di distanza l’uno dall’altro, in comune hanno un’indole combattiva e la voglia di risollevare le sorti delle rispettive squadre. I due Walter condividono diverse tappe della loro storia personale. La prima è l’Inter, di cui l’ex portiere azzurro è un idolo, mentre per il livornese è stata quasi una battuta d’arresto, un esonero che brucia ancora. Poi c’è la Sampdoria, la consacrazione per Mazzarri e un grande fallimento da allenatore per Zenga. Infine un’esperienza in terra britannica, non troppo fortunata per entrambi.

"INCROCI – Per trovare le uniche due sfide in panchina dobbiamo risalire al doppio confronto tra Catania e Sampdoria della stagione 2008/2009. Il bilancio è in perfetto equilibrio, a Genova vinse il toscano 3-0 mentre a Catania ebbero la meglio i rossazzurri per 2-0. Nel 2014 i due Walter rischiano di incrociarsi proprio all’Inter: l’attuale allenatore del Toro è alla guida dei nerazzurri, ma subisce le critiche della stampa e della tifoseria in virtù di risultati altalenanti. A novembre viene esonerato e proprio l’uomo ragno è nella rosa dei possibili sostituti. Purtroppo deve rimandare il suo sogno: sarà Roberto Mancini a sostituire il tecnico toscano.

"RENDIMENTI - Il ruolino di marcia è nettamente differente così come gli obiettivi: Mazzarri ha totalizzato 11 punti in 7 partite, con una media punti di 1,57. Zenga a fronte di 4 partite in più ha 2 punti in meno e una media di 0,82. Deve necessariamente accelerare per raggiungere la quota salvezza. Tutti e due vengono da due sconfitte consecutive ma se lo scopo principale di Mazzarri è praticamente sfumato, Zenga porterebbe a casa la seconda salvezza calabrese se il campionato finisse oggi. Altro aspetto da considerare è che l’allenatore dei pitagorici ha dovuto sostituire Davide Nicola. Un compito ingrato, considerando che l’ex Toro ha compiuto un miracolo sportivo e aveva una media punti leggermente più alta prima delle dimissioni di dicembre (0,88 contro 0,82). Mazzarri invece è subentrato in un ambiente depresso dai risultati di Mihajlović e anche se ora ha una media punti superiore al proprio predecessore (1,57 contro 1,40), la sconfitta di Verona ha determinato un andamento leggermente migliore del serbo nello stesso periodo del girone d’andata. Per questo l’obiettivo dei tecnici per domenica è anche di migliorare lo score per non far rimpiangere i predecessori.

Silvio Luciani