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Mazzarri-Prandelli, il Torino è più solido: la sfida va al granata. Pochi cambi spesi bene

Il confronto / Il tecnico genoano imbriglia i granata nel primo tempo, ma nella seconda frazione viene fuori la forza dei ragazzi di Mazzarri

Roberto Ugliono

Il Torino di Mazzarri vince a Marassi e ripete un’impresa che non gli riusciva dalla stagione ‘81-‘82, ovvero ottenere 6 punti su 6 contro il Genoa nello stesso campionato.

SECONDO TEMPO GRANATA - La prima frazione, però, non sembra andare a favore dei granata, che non riescono a rendersi pericolosi. Il merito va, sicuramente, all’ottima organizzazione difensiva del Genoa, che, per 45 minuti riesce a chiudersi con ordine, disinnescando la manovra granata. Nel secondo tempo cambia la musica, perché il Genoa, alla ricerca disperata dei 3 punti, inizia a giocare con troppa fretta. Una fretta che scade in superficialità nell’episodio del gel del Toro, con quel pallone regalato da Veloso e rubato con grande furbizia da Aina. Anche i granata avevano sbagliato la battuta di un calcio di punizione poco prima, con Ansaldi che aveva regalato palla al Genoa, ma i ragazzi di Mazzarri dimostrano di essere più attenti e riescono a disinnescare la ripartenza del Grifone. Con il gol, poi, i granata sono riusciti a trovare più spazi grazie ai contropiedi e, se non si fossero sprecate due ripartenze, il risultato sarebbe stato più ampio.

IMBUTO A CENTROCAMPO - I ragazzi allenati da Prandelli sono riusciti a creare difficoltà al Toro, soprattutto, per aver creato grande densità centralmente e, di conseguenza, hanno impedito ai granata di servire efficacemente Belotti. Come? Impedendo a Baselli e Berenguer di poter essere pericolosi. I due, infatti, nella prima frazione non riescono mai a creare la superiorità e nemmeno a velocizzare la manovra. Il Toro, dunque, è stato bravo (soprattutto nella ripresa) ad allargare molto il gioco sulle fasce, così da rendere inefficace l'imbuto a centrocampo voluto da Prandelli.

http://www.toronews.net/toro/il-torino-espugna-marassi-con-grinta-e-coraggio/

I CAMBI - Il Toro è arrivato a Genova con una panchina cortissima (i giovani e praticamente inutilizzati sin qui Bremer, Damascan e Singo, oltre a Lukic e Parigini). Quindi, le scelte obbligate, hanno costretto Mazzarri a dover sfruttare le sue sostituzioni con il giusto tempismo e così il tecnico ha fatto. Parigini entra e dà ai granata più pericolosità nelle ripartenze, mentre Lukic nel finale è l’elemento chiave per riuscire a tenere palla. Prandelli, invece, obbligato a sostituire Sturaro nel primo tempo, inserisce nel secondo tempo Kouamè. L’attaccante genoano è il più pericoloso dei suoi e viene da chiedersi, allora, quante difficoltà avrebbe avuto il Toro se avesse iniziato la partita dal 1’.