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Cagliari-Torino, Copparoni: “Belotti? Come quelli di una volta. Hart resta, sarai decisivo”

(foto castedduonline.it)

Esclusiva / L'ex portiere granata parla del suo collega moderno, della stella di oggi, ma anche della sfida tra le sue ex squadre. E lancia un monito: occhio a Borriello

Nikhil Jha

"È la vigilia di Cagliari-Torino, sfida nella quale i granata dovranno dimostrare di avere davvero la forza di invertire la china stagionale in trasferta, obiettivo dichiarato nel finale di campionato. Della sfida del Sant'Elia, ma di tanto altro ancora, abbiamo parlato in esclusiva con uno che di granata e rossoblù se ne intende parecchio, Domenico Copparoni. Ecco la sua intervista.

"Renato Copparoni, domani c'è Cagliari-Torino. Chi arriva meglio a questa sfida? Cosa dovranno temere i granata in particolare?

"Diciamo che il Cagliari in casa ha quasi sempre fatto ottime prestazioni, eccettuando le partite con l'Inter e con la Fiorentina, in cui hanno pagato pesantemente l'approccio. In tutte le altre sfide ha dimostrato di essere squadra di casa, come il Torino d'altronde, che di contro in trasferta ha sempre sofferto. L'esito della sfida di domani dipenderà da come stanno stanno fisicamente le due squadre: siamo arrivati al rush finale, la forma atletica è incerta e potrebbe incidere. Tra le fila del Cagliari Borriello sta molto bene, è la punta di diamante della squadra di Rastelli ed è lui che la retroguardia granata dovrebbe temere maggiormente. Il Toro, però, ha Belotti.

"Ecco, a proposito di Belotti: l'altro ieri è stato assediato da oltre 2000 tifosi al Granata Store. Com'è cambiata la visione da parte dei tifosi di un idolo rispetto agli anni passati? Lei ne ha conosciuti tanti.

"Chiaramente c'è un'esposizione mediatica molto più pressante, i giocatori sono sempre sotto i riflettori. Una volta non c'era niente, la Domenica  Sportiva, la partita, solo qualche programma sportivo locale. I tifosi venivano allo stadio, osannavano i grandi, come Pulici, Graziani, Claudio Sala, Zaccarelli, però erano limitati. Oggi i calciatori fanno i testimonial pubblicitari e sono sempre al centro del palcoscenico, è un qualcosa che arricchisce dal punto di vista della notorietà, ed è naturale. Ma anche Pulici era osannato alla grande.

"Forse un tempo c'era una vicinanza più autentica, meno filtrata.

"Adesso sembrano intoccabili, una volta eravamo a contatto con il tifoso, c'erano le persone anziane che ci fermavano e ci raccontavano il Grande Torino e Mazzola. Era un ambiente più umano. Si provi oggi a fare qualcosa del genere: i giocatori non avrebbero il tempo materiale.

"Lui è un ragazzo umile che ci tiene alla maglia, uno che lotta e non si dà mai per vinto, come i vecchi di una volta. Come diceva Pianelli: "Bisogna mangiare l'erba". E lui lo fa.

"Infine, un giudizio da ex portiere: come valutare la stagione del grande arrivo dell'estate Hart?

 TURIN, ITALY - MARCH 18: Joe Hart of FC Torino in action during the Serie A match between FC Torino and FC Internazionale at Stadio Olimpico di Torino on March 18, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"Hart a me non dispiace. Qui in Italia ha alternato prestazioni eccellenti ad altre insufficienti. Non è facile cambiare, anche nei metodi di lavoro tra due paesi, possono incidere molti fattori. Dovesse restare il prossimo anno, penso sarebbe decisivo per le sorti del Toro. Poi nessuno sa nulla, peseranno molto anche le decisioni del presidente.

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